Welfare

Ue: una risoluzione contro il lavoro nero

L'economia sommersa del continente vale fra fra il 7 e il 16 per cento del Pil complessivo dell'Unione

di Redazione

Una risoluzione per trasformare il lavoro nero in occupazione regolare e’ stata adottata da tutti i ministri europei per l’occupazione e per le politiche sociali riuniti a Lussemburgo sotto la presidenza del Ministro per il Welfare Roberto Maroni. La regolarizzazione del sommerso era una priorita’ della presidenza italiana, come gia’ era stato sottolineato a Varese lo scorso luglio, durante un incontro ministeriale informale. In quell’occasione Maroni e gli altri colleghi dell’Unione avevano concordato sul fatto che l’emersione del lavoro clandestino, avrebbe contribuito a dare maggiore occupazione, migliorando la qualita’ e la produttivita’ del lavoro, rafforzando le politiche di coesione e di inclusione sociale, eliminando situazioni di impoverimento ed evitando le distorsioni del mercato interno ed avevano richiamato gli stati membri a sviluppare e mettere in atto azioni e misure di ampia portata per la lotta al sommerso. Recenti stime, infatti, valuterebbero le dimensioni dell’economia ‘sommersa’ fra il 7 e il 16 per cento del Pil complessivo dell’Unione. Inoltre, una comunicazione dello scorso giugno della Commissione Europea rilevava la stretta correlazione tra lavoro nero e immigrazione clandestina. La risoluzione adottata prevede un approccio globale al problema, focalizzato su azioni preventive e sanzioni per eliminare il sommerso. Tali azioni dovrebbero tenere conto della sostenibilita’ delle finanze pubbliche e dei sistemi di protezione sociale di ciascun Stato membro. In particolare – si legge nel documento – si prevede ”la creazione di un ambiente amministrativo e giuridico favorevole alla dichiarazione delle attivita’ economiche e dell’occupazione, tramite la semplificazione delle procedure e la riduzione dei costi e dei vincoli che limitano la creazione e lo sviluppo delle imprese, in particolare di quelle piccole ed in fasedi avviamento”. Inoltre si menziona il ”bisogno di rafforzare incentivi e di rimuovere i disincentivi per far uscire dal sommerso sia la domanda che l’offerta, di applicare appropriate sanzioni, in particolare nei confronti di coloro che organizzano o beneficiano del lavoro clandestino, rafforzando la cooperazione transnazionale tra autorita’ competenti (uffici tributari, ispettorati del lavoro, polizia) secondo la prassi nazionale”. Nel testo adottato a Lussemburgo si fa specifico riferimento al ruolo attivo dei partner sociali, a livello nazionale ed europeo. Questa risoluzione rappresenta un quadro di riferimento in cui ciascun paese puo’ elaborare ed attuare politiche nel contesto della strategia europea per l’occupazione, ma nel rispetto delle circostanze e delle priorita’ nazionali.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA