Cultura

Achille piè veloce, imprevisto made in Benni

Recensione del libro "Achille pié veloce" di Stefano Benni (di Nino Piazza).

di Redazione

Torna Stefano Benni, e l?attacco del suo libro (Feltrinelli,14,50 euro), conferma che siamo alle solite. Ulisse, piccolo scrittore assoldato da un piccolo editore, esce con un libro sottobraccio e scopre che nulla è cambiato: “Era il solito mondo e l?uomo ne vide un dettaglio ai suoi piedi: una crepa sul marciapiedi, un brandello di aiuola, una foglia morta per i poeti, palminervia per i botanici, caduta per gli spazzini”. Ma sulla sua strada di Ulisse incontra Achille, un ragazzo malato e deforme che vive recluso in una stanza della sua vecchia casa, inchiodato davanti al computer che usa per comunicare. Non è quello che Ulisse cercava, ma accetta l?incontro e trova quel che non s?aspettava. La persona con cui ristabilire un rapporto di complicità, cui confidare le proprie fantasie, con la quale ricominciare a volare. Poco importa come finisce la storia, tra questi due personaggi minuti dai nomi tanto eclatanti. Tutt?e due, dati per morti, vivono dentro la scrittura affascinante e sorniona di Benni. Quella che incanta anche raccontando la cacca di un cagnolino: “Apparteneva alla diffusa razza Foxfirst: mamma volpina e babbo il primo che se la tromba. Socchiuse gli occhi e si mise a defecare davanti a Ulisse. Ma non ci riusciva. Non trovava l?ispirazione, restava lì con un?aria tra sofferente e attonita. Poi invocò la musa Scatonia e riuscì a depositare al suolo una lenticchietta, un mezzo endecasillabo di merda”.

Nino Piazza

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.