Welfare

Carceri: riprende la protesta

Da oggi al 25 ottobre previste iniziative in tutte le prigioni italiane. La lettera aperta dell'associazione Papillon

di Redazione

SCUSATECI TANTO, MA PROPRIO NON POSSIAMO RESTARE IN SILENZIO??DAL 20 AL 25 0TTOBRE RIPRENDE LA PROTESTA NELLE CARCERI!!!!

AI PARLAMENTARI DI TUTTI I PARTITI, A TUTTI I SINDACATI, AI CONSIGLIERI REGIONALI, PROVINCIALI, COMUNALI E MUNICIPALI DI TUTTA ITALIA.

Egregi Onorevoli,
nel momento in cui tanti e complessi nodi di ordine economico, sociale e politico stanno arrivando al pettine, ci permettiamo di tornare nuovamente sul più importante e ormai drammatico problema della giustizia italiana: la condizione in cui versa il sistema penitenziario italiano.
Per evitare di ripetere cose a Voi tutti conosciute e che dette da noi possono apparire troppo di parte, basterà qui fare riferimento a quanto gli agenti di custodia e gli operatori civili stanno denunciando in queste settimane con manifestazioni in varie città, sottolineando in particolare come la condizione di sovraffollamento degli istituti moltiplica gli effetti negativi di ogni problema.
Del resto, Voi certamente siete a conoscenza del fatto che dopo l?approvazione della Legge sulla sospensione condizionata della pena migliaia di detenuti e molti Direttori, operatori ed agenti hanno espresso un?evidente insoddisfazione per la reale portata del cosiddetto indultino, il quale secondo molti non è altro che una sorta di sovrapposizione in negativo al cosiddetto ?affidamento in prova ai servizi sociali? e per di più sta subendo un?applicazione ulteriormente restrittiva a causa dell?enorme massa di lavoro che affligge i Magistrati di Sorveglianza.

Non c?è quindi da stupirsi se ormai, una volta scomparso il polverone mass mediatico che da più parti si era sollevato intorno all?approvazione dell?indultino, anche la stampa nazionale e locale inizia a prendere atto della sostanziale inutilità di quella Legge per affrontare il dramma del sovraffollamento. E FRANCAMENTE NON CI SEMBRA PROPRIO LA MIGLIORE DELLE IDEE QUELLA DI AFFIDARE LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA ALL?APERTURA DI NUOVE CARCERI O ADDIRITTURA ALLA RIAPERTURA DI CARCERI GIA? CHIUSE E RESTITUITE AD UN USO PUBBLICO.

Anche queste considerazioni sono alla base delle richieste che l?Associazione Papillon sta proponendo ai Parlamentari di tutti i partiti e che costituiscono gli obiettivi della settimana di pacifica protesta che si svolgerà in tutte le carceri italiane dal 20 al 25 ottobre.

Una conferenza nazionale organizzata dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato che verifichi gli ostacoli (più volte rilevati anche dai Parlamentari dei vari partiti durante le visite negli istituti penitenziari) che impediscono un?applicazione integrale ed uniforme della Legge Gozzini su tutto il territorio nazionale, così da garantire che ovunque siano realmente rispettati la lettera e lo spirito di quella Legge.

Una proposta di Legge nazionale che permetta, senza ulteriori aggravi per le casse pubbliche, di aumentare le possibilità formative e occupazionali per detenuti ed ex detenuti. E su questo problema, già nelle prossime la Papillon incontrerà i gruppi parlamentari e i sindacati per discutere le sue proposte semplici e concrete che non hanno niente a che vedere con quei mastodontici e costosissimi progetti che senz?altro sono molto redditizi per gli organismi che li gestiscono ma che il più delle volte non hanno un?equivalente ricaduta positiva su una quantità apprezzabile di detenut ed ex detenuti.

-) Una proposta di Legge per l?inserimento di un nuovo articolo dell?Ordinamento Penitenziario che -pur salvaguardando il carattere individuale del cosiddetto ?programma trattamentale?- riconosca il diritto dei Cittadini detenuti di associarsi per rappresentare in forma collettiva le proprie istanze generali nei confronti delle varie Istituzioni locali e nazionali (dal Municipio alla Regione, dal Ministero di Giustizia alle Commissioni parlamentari).

La conferenza nazionale sulla Gozzini e le proposte di Legge sul lavoro e il diritto di associarsi liberamente, sono quindi parte integrante del cammino necessario per riaprire il dibattito sulle più urgenti misure da adottare per rendere minimamente accettabili le condizioni delle galere.
Noi ci auguriamo che queste semplici misure vengano accolte a fatte proprie già oggi dalle tante sensibilità presenti un po? in tutti i partiti e nei sindacati, anche perché in tal modo esse precederanno il deposito delle conclusioni della Commissione di Riforma del Codice Penale (previsto ormai per gennaio) che sarà l?occasione per riaprire con serietà il dibattito generale sull?adeguamento delle pene e del sistema penitenziario alle più avanzate esperienze esistenti in Europa, e sulla conseguente necessità di un reale indulto generalizzato che colmi il divario legislativo accumulato in tanti decenni.

SAPPIAMO BENE QUANTO QUESTA STRADA SIA ARDUA, MA AUSPICHIAMO CHE LE PIU? DIVERSE FORZE SOCIALI, LA CHIESA CATTOLICA, I PARLAMENTARI PIU? SERI E COERENTI, GLI ENTI LOCALI PER CIO? CHE E? DI LORO COMPETENZA E I SINDACATI CI SIANO VICINI NEI PROSSIMI MESI IN QUESTA DIFFICILE MA NECESSARIA BATTAGLIA DI CIVILTA?.

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