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I premi non riscossi. Lo Stato vince sempre la lotteria

Quasi 100milioni all’anno non ritirati. Vanno tutti alle Finanze. Invece...

di Paolo Manzo

18 gennaio 1997: lo Stato premia se stesso. Ecco il vero scandalo delle lotterie: ogni anno i miliardi dei premi non riscossi finiscono nelle mani di chi deve convalidare le vincite. Così titolava Vita oltre sei anni fa, dando il là a uno scandalo che, un anno dopo, sarebbe finito sulle prime pagine di tutti i quotidiani. Sono passati oltre sei anni, sono stati spesi quintali d?inchiostro, si sono versate parole a iosa da parte dei politici di ogni provenienza per dirottare i premi non riscossi verso attività sociali (ricerca scientifica, ambiente, cultura, disabilità, onlus tout court) ma, ad oggi, nulla o quasi è cambiato. 6 anni e tante proposte… Unica differenza è che, invece di finire nelle tasche ai dipendenti del ministero delle Finanze, dal 1997 i soldi finiscono ex lege nel calderone delle entrate dello Stato. Quell?erario che, come un buco nero, probabilmente ha fatto sparire la bellezza di 93 milioni di euro (a tanto ammontava l?ammontare dei premi non riscossi ad inizio 1997). Già perché nessuno spera più di acchiapparli, quei 93 milioni di euro. Neanche i deputati più ottimisti e sensibili al problema, neanche il senatore Natale Ripamonti, capogruppo dei Verdi in commissione Bilancio nonché primo firmatario di una proposta di legge che, da due legislature, naviga nell?oblio. Presentata l?ultima volta il 13 settembre 2002, la sua proposta prevede che “sia modificato l?articolo 29-ter del decreto-legge 669 del 31/12/96 (convertito, poi, dalla legge 30 del 28/02/97), in materia di devoluzione dei premi non riscossi delle lotterie nazionali, in favore della valorizzazione dei beni culturali e ambientali e della fruizione dei parchi e delle aree protette”. Prima di lui si erano presi cura alla Camera del problema ?premi non riscossi?, l?onorevole Coccu (Forza Italia) che li voleva stanziare alla ricerca scientifica e il suo compagno di partito Taborelli, che aveva pensato di finanziare i beni artistici e archeologici. …ma zero leggi votate Certo è che, tra primi firmatari e cofirmatari, ha espresso ?intenzione di voto? quasi tutto il Parlamento, anche perché , come confida lo stesso Ripamonti, “a parole, di fronte a una proposta del genere, si dicono tutti d?accordo. Ma poi, come succede sempre sui temi su cui si trova un consenso trasversale, si resta fermi. A meno che non intervenga una forte pressione della stampa”. E qui Vita torna alla carica: tra gennaio 2001 e settembre 2002, non sono state ritirate vincite per oltre 173 milioni di euro, di cui 99 nel 2001 e 74 nei primi nove mesi del 2002 e, in media, ?si perde? l?1,2% delle vincite delle lotterie nazionali. Dopo oltre sei anni di discussioni inconcludenti il problema premi non riscossi, quindi, resta, e c?è una proposta di legge che aiuterebbe ambiente e cultura. Cosa aspettate a risolverlo, cari onorevoli trasversali?


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