Mondo

Lula, una rivoluzione in campo

JoÃo Pedro Stédile, leader dei Sem Terra, annuncia: "Entro fine mese avremo il nuovo Piano nazionale".

di Paolo Manzo

Anche Lula è un ogm? È questa la domanda che molti si pongono dopo che il vicepresidente del Brasile, José Alencar, ha firmato il provvedimento provvisorio che apre alla soia transgenica. Una domanda giustificata dall?atavica opposizione al transgenico del fondatore del Partido dos trabalhadores e dal grande movimento anti-ogm brasiliano. Per avere una risposta, Vita ha contattato José Luiz del Roio, profondo conoscitore della Contag, la confederazione dei sindacati agricoli verde-oro. Sentiamolo. “In Brasile, negli ultimi due anni, una serie di produttori dello Stato di Rio Grande do Sul (piccoli, medi e grandi) hanno seminato soia ogm. Andando contro la legge. Nel suo primo anno di governo, Lula s?è trovato con gran parte del raccolto di soia transgenica in quello Stato”. La soluzione legale sarebbe stata bruciare tutto, ma, spiega José Luiz, “farlo avrebbe voluto dire colpire non solo i grandi, ma anche i piccoli produttori, destinati alla miseria”. Per questo, “il governo ha deciso di concedere, solo per i prossimi mesi, solo a Rio Grande do Sul, e solo per un prodotto, una misura che ne permetta la raccolta”. Ma solo quella, perché la soia-ogm brasiliana non sarà consumata in Brasile, e dovrà essere tutta esportata. Per legge. Il che fa capire come Lula non abbia aperto agli ogm ?tout court?. João Pedro Stédile, leader (anche se lui si definisce coordinatore) dei Sem Terra, raggiunto telefonicamente da Vita, è speranzoso: “La battaglia contro la liberalizzazione del transgenico sarà molto lunga in Brasile, ma sono sicuro che il popolo brasiliano saprà sconfiggere gli interessi economici delle multinazionali. Per quanto concerne il rapporto Mst governo Lula, noi continueremo con la stessa politica. Stretta collaborazione nell?appoggiare il governo Lula in tutto ciò che rappresenti un cambiamento del modello economico e nella riforma agraria. Autonomia per portare a termine la nostra missione, che è organizzare il popolo affinché lotti per i suoi diritti. E contro gli ogm”. Ma ci sono novità per quanto concerne la riforma agraria? Stédile dà una notizia in anteprima: “Il governo Lula sta preparando un Piano nazionale di riforma agraria e s?è impegnato a presentarlo entro fine ottobre. Il Mst s?aspetta che questo piano contenga gli impegni presi in campagna elettorale da Lula, e che quindi ci sia una riforma agraria massiccia e di qualità”. Ma quando lo si pungola sulla legge firmata da Alencar, i toni di Stédile si fanno duri: “è stata una misura disastrosa. A causa di alleanze elettorali il governo Lula si è lasciato coinvolgere dal PmdB (Partito del movimento democratico brasiliano, ndr) e dal governatore di Rio Grande do Sul. Del resto la legge interessa solo la mezza dozzina di grandi fazenderos gauchos (del sud del Brasile, ndr) e la Monsanto. Mentre, dall?altra parte, c?è la maggior parte del Pt, due ministri di Lula (Marina Silva, ambiente, e Rossetto, riforma agraria) e la società civile. Noi del Mst continueremo la lotta su tutti i fronti, per impedire la liberalizzazione degli ogm. Sia nel settore giudiziario, sia rendendo consapevoli i consumatori, affinché la smettano di consumare prodotti che contengono ogm.”. Più chiaro di così?


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