Formazione

La salute? È sulla Carta

Aifo ribadisce il suo impegno per i diritti (di Carmen Morrone).

di Redazione

Perché la salute non sia solo una parola ma un diritto fondamentale dell?uomo a prescindere dal colore, dal gruppo etnico, dalla religione, dall?età, dall?orientamento sessuale. È uno dei temi proposti dal convegno C?è un solo cielo per tutto il mondo che si svolgerà a Roma il 25 e 26 ottobre. Da tre anni l?Aifo-Associazione italiana amici di Raoul Follereau è impegnata su questo fronte, da quando cioè, nel 2000, lanciò la campagna per la creazione di una Carta dei popoli per la salute. A Savar, in Bangladesh, si riunirono allora 1.500 rappresentanti di associazioni e movimenti di base provenienti da 92 Paesi in una sorta di organizzazione mondiale delle sanità dei poveri che è diventato il Movimento dei popoli per la salute. Le loro riflessioni e le attese dei milioni di persone che rappresentano sono racchiuse nella Carta, che si fonda sulla prospettiva di popoli la cui voce è stata raramente ascoltata. Incoraggia la gente a sviluppare le proprie soluzioni e responsabilizzare sia le autonomie locali che i governi nazionali e le organizzazioni internazionali. Nel maggio scorso il Movimento dei popoli per la salute finalmente è stato ammesso a partecipare all?assemblea dell?Organizzazione mondiale della sanità e ha presentato le richieste contenute nella Carta, come la destinazione del 5% dei bilanci sanitari di ogni Paese alla sanità di base, ottenendo l?appoggio di alcuni governi. Nel corso del convegno di Roma si consegnerà anche il premio Raoul Follereau, suddiviso in tre sezioni: il premio per la pace è andato a monsignor Roger Etchegaray, presidente emerito del Pontificio consiglio Giustizia e pace e Cor unum; per la tutela dei diritti si è distinto il Movimento dei popoli per la salute. Il premio per l?informazione è stato assegnato a Giulio Albanese dell?agenzia di stampa Misna.

Carmen Morrone


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