Occupazione
Cari giovani, sui pullman c’è posto. Anche per lavorare
FlixBus lancia con le aziende partner un'academy per reclutare giovani autisti. In Italia, il settore avrebbe bisogno di 10mila addetti che non si trovano. Per questo la compagnia tedesca sta cercando di convincere la politica italiana ad abbassare l'età per la patente dei pullman
C’è Federica, giovane autista leccese, di Borman, che racconta la sua esperienza con l’incredulità dei passeggeri nel trovarla alla guida di un pullman a lunga percorrenza, «ma poi alla fine, dopo ore di viaggio, vengono a ringraziarmi, anche se scendono da dietro». C’è Massimiliano, driver sperimentato della Morandi di Varese, che fa i turni di notte, e che racconta quello che talvolta può accadere sulle tante linee di FlixBus che collegano tante città italiane: ossia trasportare un passeggero con disabilità. Nel suo caso, che racconta commuovendosi ancora – e colpisce in un signore avanti con gli anni – un giovane passeggero con sindrome di Down: «L’ho tenuto nei posti vicini al mio, dicendogli: tu oggi sarai il mio assistente. È stato un viaggio bellissimo: i familiari mi hanno ringraziato».
FlixBus Italia, filiale della grande piattaforma del trasporto di persone coi famosi autobus verdi, ha voluto tributare un riconoscimento a quanti ne incarnano il volto pubblico: gli autisti. Che peraltro sono dipendenti di altre aziende, i partner di FlixBus appunto.
Un’academy per formare autisti fra i giovani disoccupati
Insieme alle aziende partner, offre ai giovani disoccupati un percorso formativo che conduce alla famosi patenti “D”, assumendosi anche il costo delle pratiche amministrative. «In questi giorni alla Cialone di Roma entrano in servizio i primi 10», dice Incondi. Non solo, FlixBus sta cercando di sollecitare la politica ad abbassare l’età per le patenti da autobus, attualmente a 24 anni, fino a 18 anni, proprio perché difficilmente dei giovani, pur essendo interessati al settore, possono aspettare molto tempo prima di collocarsi.
A Milano, FlixBus ha premiato ieri l’autista più giovane, quello che ha raggiunto più città estere, quello che fatto più turni diurni e quello che, viceversa, ha fatto più turni notturni, quello che fatto più chilometri o è da più tempo alla guida dei mezzi con la livrea verde.
La voce del director Incondi:
«In Italia mancano 10mila autisti»
Andrea Incondi, director di FlixBus Italia (ma anche Romani e Bulgaria), spiega in questa intervista (cliccare l’audio sottostante), perché questa decisione. Incondi illustra anche la recente iniziativa della FlixBus Academy, con la quale il gigante del trasporto low cost (ha aperto un anno fa negli States e recentemente in India) cerca di portare un contributo alla mancanza di autisti (almeno 10mila in Italia in tutto il comparto).
Clicca soltto per ascoltare l’intervista ad Andrea Incondi
Questo cordiale tribute milanese agli autisti avviene alla vigilia dei dati 2023 del gruppo a livello globale, annunciati oggi dalla casa madre di Monaco:: «Flix ha registrato una crescita del fatturato totale del 30%, raggiungendo per la prima volta un fatturato annuo di 2 miliardi di euro», spiega una nota, «la società ha superato, così, le aspettative iniziali di crescita (+25%). L’anno scorso, più di 81 milioni di persone hanno viaggiato verso oltre 5.600 destinazioni».
La fermata della neutralità carbonica? Nel 2040.
Alcuni di questi autisti guidano, o hanno guidato, i due autobus a pannelli solari che viaggiano sulle linee Milano-Monaco e Milano-Marsiglia, «che consentono un risparmio di carburante del 3-4%, con una conseguente diminuzione giornaliera delle emissioni di Co2 di oltre 15 kg». Proprio Federica guida, sulla tratta Lecce-Napoli, l’Evadys della Iveco a ridotto impatto ambientale che abbassa del 17% percento nel emissioni di Co2.
Sono i primi passi che, secondo i piani del quartier generale di Monaco, condurrà alla neutralità carbonica in Europa entro il 2040 e a livello mondiale entro il decennio successivo.
Nel frattempo la compagnia tedesca ha presentato lo scorso anno il primo Report volontariato di sostenibilità e ha aderito alla Science-Based Target initiative (SBTi), «progetto che fornisce alle società uno schema di riferimento per monitorare le proprie attività in termini di emissioni di gas serra e limitandole così come previsto dall’Accordo di Parigi».
La foto in apertura si riferisce alla campagna di FlixBus a favore dei profughi ucraini nelle prime settimane del conflitto e di cui parlammo qui.
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