Cultura

Povertà: le perplessità della Caritas sul piano del governo

Le perplessità della Caritas, alla vigilia della seconda Tavola rotonda europea sulla povertà e l’esclusione sociale

di Redazione

Il 16 e 17 ottobre si tiene a Torino la seconda Tavola rotonda europea sulla povertà e l?esclusione sociale. È una tappa importante nella strategia europea di lotta alla povertà, inaugurata al Consiglio europeo di Lisbona nel 2000. L?incontro di Torino rappresenta una prima verifica dei nuovi Piani nazionali di azione contro la povertà e l?esclusione sociale presentati dai Paesi membri nello scorso mese di luglio. Caritas Italiana, dopo un?analisi del Piano del nostro Governo, evidenzia in un documento alcune perplessità e annotazioni critiche: – dopo la legge quadro sul sistema dei servizi sociali (328/2000) e la riforma del Titolo V della Costituzione, abbiamo avuto due anni di interventi piuttosto incerti in materia di politiche sociali. Il Libro bianco sul welfare, presentato a febbraio, e il Piano presentato a luglio, rappresentano le prime organiche espressioni dell?attuale Governo in materia; – si nota una certa distanza dagli obiettivi comuni dell?Unione Europea (diminuzione del numero assoluto delle persone e delle famiglie povere, attenzione alle povertà legate all?immigrazione, attenzione alle pari opportunità tra uomo e donna); – il Piano prodotto dal Ministero del Welfare non è stato il frutto di un confronto allargato, né ha visto il coinvolgimento delle Regioni, secondo il metodo del ?coordinamento aperto? richiesto dall?Unione; – non si pongono obiettivi quantitativi e verificabili delle azioni politiche; – si inseriscono nel piano elementi di politica del lavoro e di politica scolastica non direttamente connessi alla lotta alla povertà; – si sottovaluta l?importanza di un adeguato sistema dei servizi sociali con il rischio di scaricare sulle famiglie il peso della cura di situazioni croniche (anziani, disabili); – è ancora assente una specificazione del Reddito di ultima istanza che dovrebbe sostituire il Reddito minimo di inserimento: la dichiarata compartecipazione regionale potrebbe provocare seri squilibri tra Regioni più ricche e Regioni più povere; – non si presta attenzione al Mezzogiorno, limitandosi ad incentivare nuovi esodi verso le zone più sviluppate del Paese. Caritas Italiana conferma la propria disponibilità a contribuire al confronto sulle politiche di lotta alla povertà e all?esclusione sociale, più di quanto si è finora realizzato, e auspica, attorno al tema dei poveri e delle povertà in Italia, una riflessione adeguata, completa e allargata ai mondi della solidarietà.


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