Formazione

Nel piatto il pesce sostenibile

Cibo: a Genova il salone della qualità ittica (di Carmen Morrone).

di Redazione

“Gli italiani devono smettere di scegliere soltanto alcune razze di pesci, dimenticandone altre meno illustri ma altrettanto gustose. Altrimenti molte specie si estingueranno”. A lanciare l?Sos per un pesce sostenibile è Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, movimento per la tutela delle diversità alimentari, che patrocina il primo Salone del pesce sostenibile (a Genova fino all?11 ottobre) nell?ambito di Sapore di Mare, iniziativa del ministero delle Politiche agricole e della Regione Liguria cui aderiscono Agci Pesca, Federcoopesca, Federpesca, Lega Pesca, Api e Unci Pesca. Pesci a rischio estinzione, dunque. Ma di chi è la colpa? “Numerose specie ittiche sono minacciate dall?inquinamento e dalle navi-fattoria che per mesi scandagliano ogni banco pescabile, compromettendo le riserve alimentari. I consumatori aggravano la situazione con i loro gusti standard. Con il Salone vogliamo diffondere la cultura del pesce pescato in mari puliti, o allevato senza inquinanti”, conclude Petrini. Secondo la Fao il 75% delle specie ittiche commestibili è a rischio. Si pesca tanto, si butta molto e si consuma poco. “Per avere un chilo di gamberetti si pescano cinque chili di pesce commestibile che poi viene buttato perché non ha mercato”, rincara la dose Antonio Attorre, docente all?università di Ancona. Una forsennata pesca industriale ha assottigliato le fila dei pescatori lasciati soli in un mercato fatto di grandi gruppi. Ma molti non hanno tirato i remi in barca e hanno fatto della bio-compatibilità un punto di forza. Il consorzio della Lega Pesca di Ancona, per esempio, ha creato un marchio di qualità, un?etichetta che indica zona di provenienza, data e forma di cattura, nome dell?imbarcazione e il tempo entro cui è arrivato sul bancone, certificato dall?Asl. L?aumento delle vendite del 300% in un anno è significativo.

Carmen Morrone


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