Dipendenze e leggi

Gioco online, il decreto-paradosso regola il diritto alla salute

La Commissione Finanze e Bilancio della Camera ha espresso parere favorevole sul riordino del settore dei giochi online. Quella del Senato voterà il 27, poi il decreto tornerà al Governo. Maurizio Fiasco, presidente Alea: «Il testo del provvedimento eccede in più punti la delega del Parlamento. È importante impedire l’azzardo passivo, limitare le frequenze e imporre delle pause nei giochi online». AGGIORNAMENTO 5/3 La Commissione del Senato ha espresso parere favorevole sul riordino del settore dei giochi online il 28 febbraio, con alcune osservazioni

di Ilaria Dioguardi

Il decreto legislativo approvato dal consiglio dei Ministri lo scorso 19 dicembre, per il “riordino normativo del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza”, ha ottenuto il parere favorevoli della Commissioni Finanze e Bilancio della Camera mentre al Senato hanno aggiornato il voto al 27 prossimo, commissioni alle quali era stato assegnato il provvedimento. Alle audizioni ha partecipato Maurizio Fiasco, sociologo, presidente dell’Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio – Alea, componente dell’Osservatorio del ministero della Salute per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. «Come Alea abbiamo presentato un documento finalizzato a inquadrare gli aspetti sociali e sanitari», spiega.

Fiasco, e cosa è stato accolto dalle Commissioni, dopo le audizioni?

Dopo un’iniziale apertura del presidente della Commissione Massimo Garavaglia, non è stato accolto assolutamente nulla, delle proposte che abbiamo presentato nel documento. Ma vorrei partire dal fatto che lo Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza del 30 gennaio 2024, al comma 1 dell’articolo 24, pare introdurre ulteriori principi di delega, non presenti all’articolo 15 della legge n.111 del 2023, da attuare con un ulteriore decreto legislativo. Sottolineiamo dunque un eccesso di delega: il testo in alcuni punti è uscito dall’alveo, sconfinando in materie che non sono di competenza del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il decreto legislativo, qualora il Governo a sua volta non lo modificasse, altererà le regole che riguardano diritti e doveri di rango primario. L’articolo 24 del decreto, infatti, postula che tutto l’ordinamento (anche per materie sensibili quali la salute, la sicurezza pubblica, la sicurezza sociale, le comunicazioni) si debba adeguare a quanto prescritto nel decreto legislativo. Insomma, è la normativa sul gioco d’azzardo che pone i limiti al diritto alla salute. E non viceversa. E così la salute, che è un diritto di rango costituzionale, come la sicurezza pubblica, che è una funzione fondativa dello Stato, vengono subordinate alle regole sui giochi d’azzardo. Confidiamo ora che tutto questo sarà sottoposto al vaglio del presidente della Repubblica, mentre già ha sollevato forti dubbi tra i costituzionalisti.

Nell’audizione in Senato, lei ha illustrato i contenuti della “missione” che sono propri di Alea, relativi alle conseguenze, alle implicazioni sociali e sanitarie del provvedimento legislativo sul riordino dei giochi d’azzardo online…

Sì, anche se la sede, ovvero la Commissione Bilancio, era inappropriata: per una materia che gli è stata attribuita in toto pur riguardando anche questioni sociali e di diritto costituzionale alla salute. Insomma, la Commissione Finanze, che deve occuparsi esclusivamente della materia fiscale e di bilancio, è stata spinta a uno strappo istituzionale. E così si è espressa su un concetto di “salute del giocatore”, piuttosto bizzarro. Anzi, fallace. È infatti una questione di salute pubblica. La “salute del giocatore” (seppure intendessimo usare questa locuzione) riguarda in modo inscindibile la salute delle persone che gli sono prossime: la famiglia, l’ambiente nel quale opera, come lavoratore o professionista. Da un lato il giocatore coinvolge nel disagio e nella sofferenza l’intera rete familiare, e in modo particolarmente grave i minori. E non solo per il disagio economico che provoca a tutti, ma proprio dal punto di vista clinico causando una serie di profili clinici nei familiari: depressione, disturbi alimentari, alterazione del ritmo sonno-veglia, problemi cardiovascolari. Ecco perché il disturbo da gioco d’azzardo, incluso dal 2017 nei Livelli Essenziali di Assistenza – Lea, comporta che il Servizio sanitario nazionale, nel programmarne la cura, prenda in carico l’intera rete familiare del giocatore.


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Poi c’è un risvolto del giocatore, che è la sicurezza nell’ambiente di lavoro…

Sì, dall’altro lato, perché le patologie del gioco d’azzardo si riverberano su tutta una serie di comportamenti fondamentali, compresi quelli di osservanza delle norme per la sicurezza nell’ambiente di lavoro. Il lavoratore, come sottolineato dall’ex procuratore di Torino Raffaele Guariniello, è un “creditore di sicurezza” nei confronti del datore di lavoro, ma è anche un “debitore di sicurezza” nei confronti di se stesso e dei colleghi, in quanto tenuto a precisi comportamenti. Il gioco d’azzardo va così a minare una questione importante della sicurezza: sia nel caso di una patologia riscontrabile nel datore di lavoro sia quando riguarda il dipendente. Pensiamo agli addetti al trasporto pubblico, ai cantieri edili e alle officine, ai servizi antincendio o delle forze dell’ordine. Davvero si può pensare che un giocatore patologico rispetti (o faccia rispettare) con scrupolo le norme del Testo Unico della sicurezza sul lavoro?

Dal 2012 al 2022, il gioco d’azzardo “a distanza” ha registrato un aumento del 423%. Nel 2022 quasi 63 miliardi di euro sul territorio e oltre 73 per il gioco a distanza

Nell’audizione in Senato, lei ha insistito molto sul concetto dell’”azzardo passivo”. Ce ne può parlare?

Il gioco d’azzardo non è un disturbo che resta confinato nella sfera psicofisica del giocatore, ma colpisce profondamente molti di coloro che pur non giocano e che, perciò, lo subiscono passivamente. Questo mi ha dato l’input per proporre, a nome di Alea, una regolazione che ripercorra per analogia il metodo e le conclusioni del “decreto Sirchia”, che intervenne sul tema del tabagismo. Che non vietò il fumo, ma pose delle regole per tutelare coloro che non fumano, stabilendo una serie di franchigie dove non è possibile assumere tabacco. Analogamente, la proposta è di separare nettamente i luoghi del gioco d’azzardo dai luoghi frequentati da non giocatori, anche perché le macchine da gioco utilizzano degli strumenti (uso delle frequenze sonore e luminose, conformazione dei locali), che configurano un’induzione a consumare gioco d’azzardo. Quindi, proponiamo intanto una prima franchigia, di natura spaziale.

Il disturbo da gioco d’azzardo, incluso dal 2017 nei Livelli Essenziali di Assistenza – Lea, comporta che il Servizio sanitario nazionale, nel programmarne la cura, prenda in carico l’intera rete familiare del giocatore

Dal 2012 al 2022, il gioco d’azzardo “a distanza” ha registrato un aumento del 423%. I valori del flusso di denaro puntato nel 2022 sono stati di quasi 63 miliardi di euro per il gioco d’azzardo sul territorio, e di oltre 73 miliardi di euro per il gioco d’azzardo a distanza. Una crescita vertiginosa del comparto del gioco online…

La dipendenza dal gioco online è dovuta all’altissima frequenza con la quale si alternano gratificazione e frustrazione. Il fattore tempo diventa dunque determinante, e spiega la maggiore additività del gioco online rispetto a quello accessibile in un locale fisico pubblico. La franchigia temporale che proponiamo può valere benissimo per i giochi online. Adottiamo delle fasce orarie in cui tutti i giochi cessano di funzionare. Mentre già il gioco fisico, per almeno un quarto della giornata, è interdetto, il gioco online è disponibile 24 ore su 24. Un altro elemento è quello della frequenza e delle pause. La frequenza del gioco d’azzardo online è vertiginosa ed è la matrice della specifica dipendenza che si contrae Always On. Molto più violenta di quella che si attiva nel gioco d’azzardo praticato in un locale fisico pubblico, che pure è piuttosto pesante. Nel 2018, quando il volume registrato del gioco d’azzardo online risultò pari a un terzo del volume attuale, risultò all’Istituto Superiore di Sanità-Iss, che una su quattro delle persone praticanti presentava un profilo tipico di giocatore con dipendenza.

Può parlarci dell’altra franchigia proposta, quella temporale?

Proponiamo una riduzione delle frequenze, ad esempio ogni giocata non deve durare meno di 30 secondi (adesso quelle online durano una frazione di secondo). E sarebbe importante intercalare ogni sezione di gioco con delle pause, introducendone una ogni 30 minuti.

Aggiornamento 5 marzo

La Commissione Finanze e Bilancio del Senato ha espresso parere favorevole sul riordino del settore dei giochi online il 28 febbraio, con alcune osservazioni. Tra queste, l’invito al governo di “valutare l’opportunità di prevedere l’utilizzazione della carta di identità, della patente di guida e il passaporto, come strumenti certi di identificazione del giocatore sia per la rete a distanza che per la rete fisica”. Inoltre, si invita il governo a valutare l’opportunità di limitare le giocate in determinate fasce orarie.

Foto di besteonlinecasinos da Pixabay.

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