Condominio sociale
In una casa confiscata, la rinascita dei senza dimora
Sottratta alla criminalità organizzata, apre Casa Arca degli Esposti, soluzione di cohousing sociale di Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080
di Alessio Nisi
Da casa, centro di traffici illeciti, sottratta ai clan, nella zona fra Casalotti e Selva Nera, zona Ovest di Roma, a spazio di rinascita per persone fragili e senza fissa dimora. Tre appartamenti, dodici letti, per allontanarsi dalla strada e avere il tempo di avviare un percorso di formazione. Perché due sono le parole che servono per dare una direzione a questa iniziativa: casa e lavoro. Stiamo parlando di Casa Arca degli Esposti, una soluzione di cohousing sociale nata dalla collaborazione tra Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080 e inaugurata questa mattina. La struttura verrà sostenuta fino a maggio da una convenzione con Roma Capitale, poi proseguirà le attività grazie alla raccolta fondi avviata dalla Fondazione. Ne abbiamo parlato anche QUI.
La prossima settimana arriveranno i primi 10 ospiti. Potranno rimanere nello casa anche 18 mesi, o più se è è utile, dopo i quali gli ospiti che avranno raggiunto un buon livello di autonomia potranno lasciare la casa per continuare la propria vita in autonomia, lasciando spazio a nuovi beneficiari.
Ridare fiducia
I 12 ospiti (tutti uomini, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, sia italiani sia stranieri) sono stati individuati dalla sala operativa sociale di Roma Capitale e sono seguiti da un’équipe multidisciplinare composta da educatori, formatori, mediatori, psicologi, assistenti sociali che offre a ognuno gli strumenti necessari per affrontare un percorso di recupero individuale: l’obiettivo è ridare fiducia e dignità a persone che attraversano un momento di fragilità, ma che possiedono le capacità e le competenze per riprendere in mano la propria vita e riprogettare un futuro di rinnovata autonomia sociale, abitativa e lavorativa.
Obiettivo lavoro
L’équipe di operatori sarà anche la base offrirà anche una base di preparazione necessaria per affrontare un percorso di orientamento al lavoro, agendo sulle competenze, individuando corsi di formazione e tirocini, ricercando attivamente posizioni aperte e avviando un piano di risparmio.
«Casa e lavoro», spiega Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, «sono i due capisaldi su cui si fonda la vita di ognuno di noi, e sono anche i due pilastri della nostra mission sui quali costruiamo i progetti di housing e reinserimento sociale. Luogo intimo e protetto, è dalla casa che tutto può ricominciare, per riconquistare se stessi e la fiducia nella proprie capacità, per poter intraprendere un reale progetto individuale di cambiamento e raggiungere un’autonomia sociale ed economica».
«Una delle cose più belle per gli ospiti è ricominciare a scegliere cosa cucinarsi o quando farsi una doccia. Sono possibilità che li rende felici e autonomi», sostiene Michela Ottavi, responsabile della Fondazione Progetto Arca per Roma e Lazio.
100mila senza dimora in Italia, 22mila a Roma
In Italia sono quasi 100mila le persone senza fissa dimora (96.197, secondo i dati Istat di dicembre 2022). La maggioranza è composta da uomini (65.407, le donne sono 30.790), il 38% è rappresentato da cittadini stranieri: oltre la metà provengono da paesi africani, il 22% è di cittadinanza europea, il 17% di origine asiatica. Le persone senza dimora censite sono residenti in 2.198 comuni italiani, ma la metà si concentra in 5 comuni: 23% a Roma (22mila persone), 9% a Milano (8.500), 7% a Napoli (6.600), 4,6% a Torino (4.400), 3,7% a Foggia (3.500). L’età media è 41,6 anni: per gli italiani è più alta (45,5 anni) mentre per gli stranieri, che rappresentano oltre il 50% dei senza dimora sotto i 34 anni, si abbassa a 35,2 anni.
Immobile confiscato
La struttura è stata confiscata alla criminalità organizzata e assegnata a luglio 2023 dal Ministero dell’Interno a Fondazione Progetto Arca, in comodato d’uso trentennale. Distretto 2080 di Rotary International ha sostenuto la ristrutturazione, la fornitura di arredi e l’allestimento.
Accompagnamento e sostegno all’autonomia
Per Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno il progetto «si propone di offrire a persone fragili un’accoglienza dignitosa e l’opportunità di partecipare attivamente alla vita della comunità, attraverso programmi di accompagnamento e sostegno alla loro autonomia. L’iniziativa, il cui avvio è sostenuto anche con un contributo finanziario da parte dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, è il frutto della partecipazione della Fondazione ad un avviso pubblico per l’assegnazione diretta a realtà del terzo settore di immobili confiscati, complessivamente 242 sul territorio nazionale, che abbiamo avviato applicando per la prima volta le norme introdotte nel 2017 nel codice antimafia». A oggi, aggiunge, «l’Agenzia nazionale ha assegnato nel Lazio 1337 immobili, di cui 472 a Roma».
In apertura e nel testo foto di Daniele Lazzaretto. All’interno video di Alessio Nisi
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