Mondo

Iraq: forze Usa per 1/10 in mano ai privati

Un totale di 20mila americani, 1/10 dell'intera forza Usa dislocata in Iraq dipende dalle aziende private a cui l'Amministrazione Bush ha dato in appalto le attività più diverse

di Paul Ricard

Un totale di 20mila americani, un decimo dell’intera forza Usa dislocata in Iraq e Kuwait, dipende dalle aziende private a cui l’Amministrazione Bush ha dato in appalto le attività più diverse, dallo svolgimento di inchieste sui crimini contro l’umanita’ alla ristrutturazione delle forze di polizia o la costruzione di nuovi carceri. E un terzo dei quattro miliardi di dollari al mese spesi dallo scorso maggio dagli Stati Uniti per la ricostruzione del Paese sono stati assegnati alle aziende private, ai ”contractors” dei diversi dipartimenti. Proprio mentre il Congresso sta discutendo l’autorizzazione per il finanziamento aggiuntivo di 87 miliardi di dollari per l’Iraq, Deborah Avant, analista alla George Washington University specializzata proprio nelle nuove compagnie della difesa private negli Stati Uniti, in una lunga intervista al Washington Post, entra nei dettagli di quella che non esita a definire ”una nuova corsa all’oro”, ma anche ”la privatizzazione della politica estera” che sta avvenendo negli Stati Uniti. Fra i diversi capitoli di spesa inseriti nella nuova richiesta di finanziamenti vi sono 800 milioni di dollari sollecitati dal dipartimento di Stato per la costruzione di un nuovo centro di addestramento per la polizia irachena, un sito in grado di ospitare tremila reclute e mille istruttori alla volta in cui dovrebbe formarsi una forza di 35mila uomini in soli due anni. I costi di gestione del centro sono stati valutati in 26 milioni al mese, e ognuno degli agenti iscritti al corso costerebbe 240mila dollari all’anno. Una commessa, spiega Avant, che andra’ con ogni probabilita’ alla DynCorp di Reston, una azienda americana, sussidiaria della californiana Computer Sciences, specializzata nei servizi per la difesa che si era gia’ aggiudicata la scorsa estate il primo contratto assegnato per l’addestramento della polizia. La DynCorp ha gia’ assunto mille ”consulenti di polizia”, con almeno dieci anni di esperienza nel settore, dipendenti a cui si richiede la fedina penale pulita e uno stato di ottima salute che percepiranno stipendi medi di 153mila dollari, con minimi di 75mila dollari. Gia’ noti sono i supercontratti assegnati alla Kellog,Brown&Root, la sussidiaria della Halliburton per cui aveva lavorato il vice presidente Dick Cheney, per la ricostruzione delle infrastrutture petrolifere, e quello alla Betchel, come capo commessa per la maggior parte del ripristino delle infrastrutture del Paese. Mentre cominciano a essere note anche le critiche a questo ”spreco” che ”va ad arricchire Halliburton e Betchel alle spese, di miliardi di dollari, dei contribuenti”, come accusa il deputato democratico Henry Waxman. ”Abbiamo bisogno di una maggior trasparenza” -afferma. La scorsa settimana, per questo il Senato ha aggiunto alla richiesta per i nuovi finanziamenti gare di appalto piu’ trasparenti. Lo stesso ha fatto il Presidente della commissione stanziamenti della Camera, il repubblicano Bill Young. Perche’ e’ vero che per il momento il costo dei contratti non e’ la priorita’ con cui l’Autorita’ provvisoria seleziona le aziende. Come spiega Dan Senor, il consigliere di Paul Bremer, la velocita’ di realizzazione dell’opera e la capacita’ di togliere carico di lavoro e pressione dai militari americani, sono i criteri principali. Ma ecco la lista di alcuni contratti assegnati e il malcelato entusiasmo da corsa all’oro dei manager che lavorano per le compagnie interessate. La Vinnell, una sussidiaria della Northrop Grumman, si e’ aggiudicata lo stanziamento, lo scorso luglio, di 48 milioni di dollari per iniziare ad addestrare il nuovo esercito iracheno. Un compito a cui la nuova richiesta della Casa Bianca assegnera’ 164 milioni. La britannica Erinys si occupa del servizio di protezione dei pozzi a richio sabotaggio. La Custer Battles assicura la sicurezza all’aeroporto internazionale di Baghdad, con 250 ex militari provenienti dalle forze armate di Stati Uniti, Nepal, Gran Bretagna, Francia e Australia, e 3-400 iracheni. Un numero, quello di questo contingente privato, che ”sta espandendosi esponenzialmente”, come spiega il Presidente, Scott Custer. La Caterpillar, una societa’ di macchinari edilizi, ha gia’ inviato in Iraq 5-600 dei suoi prodotti (i bulldozer usati dall’esercito hanno prezzi che oscillano da 100mila a un milione di dollari). E si aspetta un notevole incremento degli ordini da parte di compagnie incaricate di ricostruire il sistema fognario, depuratori dell’acqua, e strade. La Engineered Support Systems ha venduto 4mila condizionatori d’aria portatili al costo di undicimila dollari per unita’. ”L’esercito e l’aeronautica ci hanno detto, quanti altri potete produrne, quanto velocemente potete produrli?” -testimonia il direttore marcketing della societa’.


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