Sostenibilità

Consumatori: prima vittoria giudiziale contro anatocismo

Un socio del Comitato consumatori Altroconsumo ha vinto la causa davanti al giudice di pace di Rho (Milano), contro Unicredito

di Gabriella Meroni

Primo successo nella battaglia sull’anatocismo delle banche a favore dei consumatori. Un socio del Comitato consumatori Altroconsumo ha vinto la causa davanti al giudice di pace di Rho (Milano), contro Unicredito, per anatocismo, cioe’ per i soldi pagati in piu’ dall’utente alla banca a causa della diversa periodicita’ del calcolo con cui l’istituto pagava gli interessi attivi al correntista, cioe’ annualmente, e li prelevava nel caso andasse in rosso sul conto, trimestralmente, riconteggiando cosi’ gli interessi gia’ pagati. Dal primo luglio 2000 le banche sono obbligate a calcolare interessi attivi e passivi con la stessa periodicita’. Ma resta irrisolto il problema dei rimborsi per il passato ai consumatori. Secondo Paolo Martinello, presidente del comitato, ”si riapre una partita sugli interessi anatocistici delle banche, una partita di circa centomila miliardi che riguarda milioni di consumatori”. La vicenda oggetto della sentenza riguarda un risparmiatore titolare di un conto corrente presso Uncredito. Nell’ottobre del ’99 va in ‘rosso’, calcolando in maniera errata la valuta di alcuni assegni circolari. La banca gli addebita circa duecentomila lire per competenze di chiusura. Dopo la sentenza della Corte di cassazione, il risparmiatore ha chiesto il rimborso avendo dalla banca risposta negativa. Nella sua risposta la banca si rifaceva al decreto del ’99 che stabiliva la legittimita’ della capitalizzazione trimestrale degli interessi. Dopo uno scambio di lettere il cliente si e’ rivolto a giudice di Rho, e, nel frattempo, arriva la sentenza della Corte Costituzionale che annulla il decreto del ’99. La condanna del giudice di pace arriva a fine febbraio.


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