Volontariato

Sorpresa: i poveri esistono anche in Svizzera

Secondo uno studio Caritas sono 400 mila i “working poor”, stipendiati ma con gravi difficoltà economiche

di Gabriella Meroni

Hanno destato scalpore i dati sulla povertà in Svizzera, emersi da uno studio congiunto dell?Ufficio federale di statistica e del pari ufficio del cantone di Zurigo. E così, anche il Paese con il reddito pro-capite tra i più alti al mondo non è risparmiato dal triste fenomeno dei working poor, le persone che, pur non avendo un lavoro, dispongono di entrate inferiori alla soglia minima esistenziale, in barba alle promesse e alle illusioni destate all?inizio degli anni ?90 dalla nuova frontiera del neoliberismo.

Eppure uno studio della Caritas sul fenomeno dei working poor aveva lanciato già anni fa il grido d?allarme sugli effetti del nuovo capitalismo in Svizzera. Secondo la Caritas, la nuova povertà andava ben oltre i risultati a cui è pervenuto il più recente studio dell?Ente pubblico, oscillando da 250 mila a 400 mila persone.

Dimostrava anche che i redditi imposti dal mercato sono insufficienti soprattutto quando devono alimentare una famiglia con bambini. In una simile situazione, dunque, i bambini rappresentano un ?rischio povertà?. Si sapeva, inoltre, che negli anni ?90 il numero delle persone sostenute dall?assistenza sociale era più che raddoppiato, passando da 130 a oltre 300 mila casi. Nello stesso periodo le uscite nette dei cantoni e dei comuni sul versante dell?assistenza sociale erano passate da 450 a oltre 900 milioni di franchi.

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