Cultura
Il nuovo portale accessibile di Bpm. Home banking dieci e lode
Attenzione agli ipovedenti. Descrizioni alternative per i non vedenti. Webank è un esempio che dovrebbe essere imitato
E’ forse il primo esempio di un lavoro fatto con metodo per rendere ?davvero? accessibile una intera gamma di servizi bancari. L?effetto più evidente è quella tripla ?A? del W3C, ossia il massimo dei requisiti previsti dal Consorzio del Web per certificare la piena accessibilità per chi ha problemi sensoriali o motori. Ma non è solo una questione di rispetto delle ?normative? a caratterizzare Webank, l?home banking accessibile di Bpm, Banca popolare di Milano (vedi il sito We@bank) .
E’ l?intera filosofia che ci sta dietro a far ben sperare che questa iniziativa ?apripista? serva finalmente da stimolo per tutti i principali operatori del settore. In effetti ci si accorge che la facilità d?uso, la chiarezza, la semplicità e la leggerezza, necessari per rendere un sito ricco di servizi complessi come quello di una banca, sono un valore aggiunto per tutti gli utenti, ma anche, probabilmente, per chi deve ?pensare? il prodotto a favore del cliente. Non è dunque un?operazione di facciata ?politicamente corretta? e basta.
Interessante per esempio il dossier su Internet nell?era dell?accessibilità realizzato a corredo della documentazione per lanciare il nuovo servizio. Si ?scopre?, rileggendo dati Nielsen, che il 20% della popolazione disabile italiana ha buona dimestichezza con il computer e Internet, e dunque stiamo parlando di oltre mezzo milione di potenziali navigatori e, in questo caso, di teorici clienti.
Ogni sito, pubblico o privato, che ignora i problemi di accessibilità per disabili sensoriali e motori, e dunque anche per anziani, compie un errore strategico assai grave, anche senza dare a questo aspetto alcuna connotazione etica. Il quadro complessivo, come è noto agli addetti ai lavori, è abbastanza sconfortante. Qualche buon esempio nella pubblica amministrazione (sempre in percentuali inferiori al 10%), mentre è notte fonda (in tutti i sensi) nel web privato. Fa piacere dunque navigare nella ?demo? di Webank e scoprire l?attenzione per gli ipovedenti (è possibile con un semplice click modificare fortemente il contrasto delle scritte e dei campi), e la precisione delle descrizioni alternative destinate ai non vedenti, che utilizzano ormai programmi collaudati per la lettura del web, con sintesi vocale di nuova generazione. Il segreto? Anche in questo caso aver coinvolto nella progettazione gli utenti, sia attraverso le associazioni (Unione italiana ciechi) sia con utenti esperti e pratici di navigazione ?intelligente?.
Operare a distanza sul proprio conto corrente è importante e utile, non solo per chi ha problemi di mobilità, ma anche per chi ha poco tempo a disposizione e, magari, non sa dove parcheggiare l?auto per andare nella banca di fiducia.
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