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Cosa cambiano le sentenze. Fondazioni, che stravittoria

Le due decisioni della Consulta "mettono al riparo da ogni attacco futuro". Parla Giuseppe Guarino uno dei più autorevoli giuristi italiani.

di Francesco Maggio

“Ciascuna questione è stata chiarita esattamente nel senso da noi auspicato e ormai si può affermare con certezza che le fondazioni sono al riparo non solo da ogni ?attacco?, ma anche da ogni possibile tentativo di attacco”. Per Giuseppe Guarino, uno dei più autorevoli giuristi italiani, la duplice sentenza della Corte Costituzionale sancisce definitivamente il ruolo insostituibile di questi enti per la crescita civile del Paese in un?ottica di sussidiarietà. Già più di un anno fa, in un fondo pubblicato sul Corriere della sera, il più grande avvocato amministrativista italiano, già ministro dell?Industria e delle Finanze, aveva avanzato forti dubbi di costituzionalità sulla Riforma Tremonti.
“L?errore commesso” scriveva in quel fondo, “è di aver preso in considerazione le fondazioni solo come enti e i loro patrimoni come cose. E nel non essersi resi conto della funzione complessiva attribuita alle fondazioni dalla Legge Ciampi, una funzione coperta oggi da garanzia costituzionale, che non può più essere modificata”. Oggi ogni dubbio in proposito è stato dissolto, “davvero” afferma Guarino, “si volta pagina”.
Vita: Quali sono a suo avviso, professore, i passi più importanti della sentenza?
Giuseppe Guarino: Le affermazioni che considero centrali sono molteplici. Per esempio, laddove si stabilisce che “tutte le decisioni devono essere il frutto di autodeterminazione delle fondazioni, escluso qualsiasi impropria e illegittima eterodeterminazione riguardo all?uso delle risorse”. Oppure, il passo in cui si sostiene che le fondazioni sono a tutti gli effetti soggetti privati anche se svolgono attività di interesse generale, anzi si tratta di attività di interesse generale che devono essere svolte necessariamente attraverso forme di diritto privato. O ancora, l?assunto in cui si afferma, per ciò che concerne la rappresentanza degli enti territoriali, che la maggioranza deve comprendere insieme agli enti territoriali tutte le altre espressioni pubbliche e private delle realtà locali. Il che, di fatto, rimette in minoranza le rappresentanze degli enti territoriali. Ed inoltre, si stabilisce che i designati degli enti non sono rappresentanti degli stessi, ma devono esercitare le loro funzioni in piena autonomia.
Vita: Davvero un bel risultato?.
Guarino: Assolutamente sì. Viene sancito ?solennemente? che ci sono delle attività di interesse generale che corrispondono ormai alla nuova dizione dell?articolo 117 della Costituzione che riguardano, in modo particolare, le aree di intervento principali delle fondazioni. Ossia, aree di intervento sociale e a tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale, dove le fondazioni colmano un vuoto che né la pubblica amministrazione né i privati possono colmare.
Vita: Perché?
Guarino: La pubblica amministrazione non può effettuare simili interventi perché la Costituzione vuole che siano effettuati in forma negoziale, cioè con la possibilità della valutazione ?caso per caso?, mentre la pubblica amministrazione deve operare solo attraverso procedure astratte e interventi dall?alto che non possono essere effettuati tempestivamente. Quanto ai privati for profit, non possono effettuarli perché perseguono l?utile. Ne consegue che se non ci fossero le fondazioni ci sarebbero delle attività di interesse generale, fondamentali per un sistema come il nostro, che nell?attuale contesto storico rimarrebbero scoperte.
Vita: Quindi?
Guarino: Quindi il risultato della Consulta è di consacrare definitivamente quello delle fondazioni di origine bancaria come un settore insostituibile.

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