Economia
Crisi e povertà, due ricerche basate sulle dichiarazioni dei redditi presentate ai Caf Acli
Il 21 febbraio a Roma un'intera giornata di studio e approfondimento sui dati relativi ai redditi dichiarati da oltre 600mila cittadini italiani tra il 2020 e il 2023. L'impatto dell'inflazione e le disuguaglianze generate dalla pandemia ad oggi
di Redazione
Mercoledì 21 febbraio le Acli dedicano una giornata all’approfondimento e alla divulgazione degli studi fatti sui dati delle dichiarazioni dei redditi dal 2020 al 2023 con la presentazione di due ricerche inedite. Nel corso della mattinata, a partire dalle 10 nella sala Cristallo dell’Hotel Nazionale in piazza Montecitorio 131, a Roma, l’associazione presenterà la ricerca “Povere famiglie. L’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani”, realizzata dall’Osservatorio nazionale dei redditi e delle famiglie in collaborazione con il Caf Acli e l’Iref, su un panel di oltre 600mila dichiarazioni dei redditi raccolte dal Caf Acli negli ultimi quattro anni.
L’Osservatorio, nato nel giugno 2022, ha lo scopo di raccogliere periodicamente dati inerenti alle famiglie per interpretarne i bisogni e farsi portavoce presso il Governo di proposte concrete su politiche familiari, economiche e sociali. Il lavoro di ricerca che viene proposto con cadenza annuale è davvero un unicum nel panorama delle indagini, visto che il lavoro viene fatto su dati ufficiali (le dichiarazioni dei redditi) e non su interviste o campioni. I dati, naturalmente, sono raccolti in forma anonima. L’altro punto di forza dell’analisi è il fatto che venga fatta sulle stesse famiglie che sono state seguite per ben quattro anni.
Questa terza indagine dell’Osservatorio si basa su un panel molto ampio, di 602.566 famiglie che hanno presentato la dichiarazione dei redditi presso i Caf Acli dal 2020 al 2023. In particolare, la ricerca analizza la perdita reale di potere d’acquisto a causa dell’inflazione, l’impatto che ha avuto sui mutui abitativi e sulle spese per i figli, la differenza di rischio di entrare in povertà tra un uomo e una donna. Mostra, inoltre, quali sono i nuclei familiari che sono entrati o usciti dalla soglia di povertà. Confrontando i dati delle dichiarazioni dei redditi dal 2020 al 2023 emerge che l’inflazione e la guerra hanno eroso i redditi del ceto medio più del Covid. Una perdita invisibile, non rilevabile in busta paga, ma che ha limitato fortemente le scelte di spesa, andando a colpire anche i beni primari.
L’evento di mercoledì 21 febbraio a Montecitorio sarà introdotto da Lidia Borzì, delegata nazionale Acli Famiglia e stili di vita. A seguire interverranno: Stefano Parisi, presidente Caf Acli; Antonio Russo, vicepresidente nazionale Acli e portavoce dell’Alleanza contro la Povertà; Adriano Bordignon, presidente nazionale del Forum delle Famiglie. La ricerca sarà presentata da Alessandro Serini, ricercatore senior Iref, e poi commentata dai parlamentari Paolo Barelli (Forza Italia), Marco Furfaro (Pd), Andrea Quartini (Movimento 5 Stelle) e Luciano Ciocchetti (Fratelli d’Italia).
Nel pomeriggio, a partire dalle 17 alla sede nazionale delle Acli in via Marcora, 18/20, sarà presentata la seconda parte della ricerca, dal titolo “Povertà, vulnerabilità e disuguaglianza. La nuova sfida dei territori e delle comunità”. Grazie all’analisi sul panel quadriennale di dichiarazioni dei redditi, l’Istituto di ricerche educative e formative – Iref delle Acli ha certificato come la povertà relativa non è un fenomeno solo urbano ma, in proporzione, è più diffusa nelle aree interne d’Italia. Per alcune tipologie familiari il gap di reddito tra città e paese assume proporzioni estremamente ampie.
L’indagine “La povertà è solo un fenomeno urbano?” sarà presentata dal coordinatore ricerche dell’Iref, Gianfranco Zucca. Seguiranno gli interventi di Antonio Russo, vicepresidente nazionale Acli e portavoce dell’Alleanza contro la Povertà, Lidia Borzì, delegata nazionale Acli Famiglia e stili di vita, Remo Siza, sociologo ed editorial board of the Journal of international and comparative social policy, Luisa Corazza, professoressa presso il dipartimento di economia – Unimol. Le conclusioni saranno affidate a Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli.
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