Cultura
Internet: il Ddl per l’accessibilità non sarà discusso in sede legislativa
Lo avevano chiesto Stanca e Romani alla Commissione. Ma il diessino Panattoni dice no, per ripicca sulla Gasparri.
di Paul Ricard
Le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici economici, le aziende private concessionarie di servizi pubblci e quelle di telecomunicazione a partecipazione di capitale pubblico nell’acquisto di beni e servizi informatici dovranno valutare, a pena di esclusione dell’offerta, la piena accessibilita’ da parte di disabili, fatta eccezione per i beni e servizi in cui tale esclusione sia debitamente motivata. Lo stabilisce il testo unificato definito in Commissione trasporti e telecomunicazioni dal relatore Paolo Ricciotti coordinando il ddl governativo 3978 con le sei pdl presentate in materia da deputati di diversi gruppi. Il Ministro Lucio Stanca, intervenuto nel dibattito, ha auspicato un rapido iter di questo progetto che costituisce una delle prime iniziative legislative in ambito europeo per favorire l’accesso dei portatori di handicap. Il Ministro ed il Presidente della Commissione Paolo Romani hanno giudicato positivamente l’ipotesi di un riesame in sede referente del ddl per arrivare al via libera entro il 2003 dichiarato anno europeo dei disabili. Contro il passaggio del ddl 3978 alla sede legislativa si e’, pero’, pronunciato il diessino Giorgio Panattoni. Pur confermando il consenso del suo gruppo al testo unificato predisposto dal relatore per Panattoni non si puo’ chiedere all’opposizione una linea di disponibilita’ e ”ragionevolezza a senso unico” visto che i numerosi appelli della minoranza a valutare possibilita’ di modifiche alla legge Gasparri sul sistema radiotelevisivo non sono stati accolti. Ah, la politica! L’iter in sede referente del ddl potra’ essere abbastanza rapido, ma poi l’esame dovra’ proseguire in assemblea nei tempi resi possibili dal dibattito sulla finanziaria e sui momerosi altri ddl in calendario.
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