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Condono: Wwf, un regalo per gli ecofurbi

Ecco come gli abusivi potranno aggirare le norme sulla sanatoria edilizia

di Francesco Agresti

Fatta la legge trovato l?inganno. Il provvedimento del Governo che ha dato il via libera al condono ha nelle pieghe le soluzioni che permetteranno agli ecofurbi di farla franca.
?Con la nuova legge?, denuncia il Wwf, ?possono essere condonati gli abusi sino al 31 marzo 2003, ma viste le procedure burocratiche e i controlli dei Comuni, si premiano di fatto anche coloro che hanno realizzato abusi sino all?altro ieri, quelli che hanno cavalcato l?effetto annuncio. Sarà un gioco da ragazzi per quelli che hanno costruito in queste settimane, dimostrare che le opere sono state fatte 5 mesi fa. Se l?abuso non è stato rilevato, non c?e? certo una documentazione aggiornata al marzo 2003 che dimostri lo stato dei luoghi di tutta Italia, per capire quali opere sono condonabili e quali no?.

Un condono leggero, un condonicchio dicevano e invece?? Prevedere che si possano presentare richieste sino a 750 metri cubi? per singola richiesta di titola abitativi??, prosegue il Wwf, ?significa che qualunque palazzina potrà essere sanata purché si abbia l?accortezza di farlo attraverso più richieste, ciascuna delle quali corrispondente ad appartamenti di non oltre 250 metri quadrati?.

Nonostante le numerose rassicurazioni agli ecofurbi sarà permesso sanare anche le opere abusive realizzate sul demanio. ?Anche le opere abusive sul demanio potranno essere sanate?, ribadisce il Wwf, ?e poco importa se questi immobili saranno in concessione e non in proprietà degli abusivi: Un caso come quello di Torre del Greco, un gigantesco complesso alberghiero mai terminato di 80.000 metricubi, lungo 150 metri e largo venti, realizzato di fronte alla cinquecentesca ?Torre di Bassano?, costruito sul demanio marittimo, non verra? abbattuta se l?Agenzia del demanio esprimera? un parere favorevole al suo mantenimento a fronte del pagamento del canone di una concessione. La nuova legge prevede che questa concessione sia ventennale, e quindi, come per gli stabilimenti balneari, per queste opere si prevede una ?lunga vita?: altro che abbattimenti e risanamento del territorio?.

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