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Affido, accogliere un adolescente
Prosegue il nostro viaggio nell'affidamento familiare a più di 40 anni dalla legge che lo ha introdotto nell'ordinamento, la 184/83. Un viaggio per voci che VITA ha fatto realizzare a un giornalista della propria redazione che è padre affidatario da oltre 13 anni: Giampaolo Cerri. In questo episodio, la storia di Silvia e Lorenzo che hanno aperto il cuore e la casa per un'accoglienza considerata difficile: quella di un ragazzino già grande. Ascolta l'episodio n. 4
di Redazione
Accogliere un adolescente, un ragazzino non è cosa semplice. C’è molto vissuto alle spalle e molte difficoltà, visto che si è arrivati all’allontanamento dalla famiglia naturale. E ci sono anche le inquietudini di quella delicatissima età di mezzo. Per questo sono gli affidi più difficili, le accoglienze per le quali i servizi sociali si trovano spesso in difficoltà. Perché di famiglie affidatarie ce n’è sempre meno e trovare una disponibilità per accogliere un 15enne non è semplice.
L’Associazione Kairos di Granarolo dell’Emilia, nel Bolognese, è nota per provare generosamente a trovare risposte anche a questi casi. Silvia e Lorenzo, la coppia protagonista del quarto episodio di Genitori a tempo, genitori e basta, viene da questa realtà di accoglienza, nata nel 2013.
Giovani, sposati da poco, lei insegnante di scuola media, lui dipendente comunale, avevano pensato all’accoglienza da qualche anno. Esclusa quella nazionale perché preoccupati dal rischio giuridico – vale a dire che il ricorso contro il provvedimento adottivo possa riportare il minore da dove era venuto in un drammatico gioco dell’oca – Silvia e Lorenzo erano passati dall’adozione internazionale, che però non si era concretizzata.
Un’accoglienza dopo una grande delusione
Una vicenda che aveva fatto soffrire entrambi e quasi chiuso, per loro, il capitolo accoglienza. Poi, alcuni amici avevano raccontato loro l’esperienza di Kairos e Silvia e Lorenzo avevano conosciuto Monica Neri, la presidente e si erano rimessi in pista, frequentando i loro corsi di preparazione all’affido. In capo a qualche mese, anche un po’ a sorpresa, era arrivata la notizia della possibilità di accogliere un ragazzino, un adolescente. «Abbiamo scoperto che le coppie che avevano fatto la formazione con noi», racconta Lorenzo, «avrebbero accolto i suoi fratelli e che tutti avrebbero dovuto frequentarsi: così ci siamo ritrovati in una grande famiglia allargata».
Dice Silvia che «richiede delle energie e comporta delle fatiche, che sono tantissime, sono sempre dietro l’angolo: non te le aspetti e spesso non pensi di sapere come affrontarle e in quel momento ti trema la terra sotto piedi: allora avere un’associazione che ti sostiene 24 ore su 24, dove c’è qualcuno che puoi chiamare anche alle 10 di domenica sera, è fondamentale».
Un racconto appassionato e sincero, quello di questa coppia modenese, che non censura niente ma soprattutto che comunica la bellezza e l’entusiasmo di un’accoglienza: «il nostro ragazzo», dice Lorenzo che lo ha appena ripreso dall’allenamento a calcio. E Silvia giura: «Lo rifarei mille volte».
Genitori a tempo, genitori e basta è il podcast di VITA dedicato all’affido familiare a poco più di 40 anni dall’introduzione della legge, la 184/83 appunto, che ha introdotto questo istituto nel nostro ordinamento.Una serie ideata e realizzata da Giampaolo Cerri, padre affidatario da 13 anni.
Viaggio nell’Italia che apre la casa e il cuore
Nella prima puntata, le voci di alcune coppie affidatarie, ci sono Enrica e Luigi di Piacenza dell’Associazione “Dalla parte dei bambini” – Coordinamento Care, di Marcella e Carlo di Cuneo, soci della Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie – Anfaa, di cui fa parte anche Maria Teresa di Torino.
Dall’episodio n. 2 iniziano i singoli racconti, come quello di Marta e Paolo, dell’Associazione Papa Giovanni XIII, che hanno aperto a tanti, grandi e piccoli, la loro casa di Misinto (Mb), soprattutto a bambini con disabilità, di cui si parla oggi come minori con “special needs”, bisogni speciali. A seguire, nel terzo episodio, la storia di Elisabetta e Luciano, fiorentini, e membri di Famiglie per l’accoglienza, che raccontano la loro esperienza di affido, iniziata ai primi anni ’90 con una generica disponibilità ad accogliere dei minori stranieri non accompagnati: i giovanissimi albanesi che sbarcavano a Bari.
Al viaggio si aggiungeranno poi Annalisa e Pasquale dell’Associazione Cometa di Como, Karin di M’ama Roma. e Maria Grazia con Fabio di AiBi di Milano e Saranno loro i protagonisti dei prossimi episodi, on air settimanalmente.
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Nell’immagine in apertura, una grafica che orna la homepage del sito dell’Associazione Kairos di Granarolo (Bo).
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