Volontariato

Ue: no global, noi la vera Europa

I movimenti e i partiti aderenti al Forum Sociale hanno presentato oggi il loro controvertice per il 3 e 4 ottobre

di Redazione

Non ci sara’ nessuna zona rossa, questa volta. Ma l’ ‘assedio’ dei potenti si’, con contestazioni ”creative ed incisive”. Perche’ l’Europa che dovrebbe decidere il suo futuro non e’ quella dei capi di Stato e di governo che si riuniranno sabato a Roma per dare il via alla Conferenza Intergovernativa dalla quale dovra’ scaturire la nuova costituzione dell’Unione, bensi’ i 400 milioni di cittadini europei esclusi di fatto dai processi decisionali che hanno portato alla bozza che verra’ discussa nella Capitale. I movimenti e i partiti aderenti al Forum Sociale hanno presentato oggi il loro ‘controvertice’: due giorni, equamente suddivisi. Il primo, venerdi’ 3 ottobre, di confronto, alla facolta’ di Scienze Politiche dell’universita’ La Sapienza, con un forum internazionale al quale partecipera’, tra gli altri, il segretario della Confederazione europea dei sindacati (Ces) Joel Decaillon. E il secondo di contestazione vera e propria ma pacifica, con ‘azioni di disturbo’ in mattinata e la manifestazione del pomeriggio che partira’ dalla stazione del metro Laurentina, all’Eur, e che punta dritto al cuore della Cig, il palazzo dei Congressi dove le delegazioni saranno riunite. ”Contestiamo l’usurpazione da parte dei governi del potere costituente – ha spiegato Franco Russo, del Forum Sociale – potere che e’ sempre stato momento di partecipazione democratica e che invece oggi i governi si sono arrogati come esclusivo. Assedieremo il vertice per dire che Roma, l’Italia e l’Europa, quelle vere, sono da un’altra parte”. ”La nostra Europa – aggiungono gli organizzatori – si basa su alcuni semplici principi: e’ antiliberista, ripudia la guerra e tutti i razzismi e fa della democrazia e della partecipazione valori fondanti”. Proprio la manifestazione del 4 ottobre, dal punto di vista dell’ordine pubblico, e’ quella che preoccupa di piu’ anche se il prefetto di Roma Achille Serra ha ribadito che nessuno si sta preparando alla guerra. Sul percorso del corteo pero’, che sara’ definito probabilmente oggi pomeriggio, e’ gia’ un dato di fatto che richieste degli organizzatori e proposte delle istituzioni non concordano. I manifestanti, infatti, vorrebbero raggiungere piazza delle Nazioni Unite, ”per far sentire ai potenti la contestazione”, mentre il prefetto Serra ha proposto questa mattina piazza Marconi. Duecento metri di differenza che potrebbero creare problemi. ”Noi vogliamo arrivare ad una posizione in cui far sentire la nostra voce – spiegano gli organizzatori – e’ chiaro che se la manifestazione verra’ fermata troppo lontana, la manifestazione stessa provera’ ad avanzare”. Al corteo sono attese migliaia di persone e dieci treni speciali sono gia’ stati prenotati sia dal nord che dal sud dell’Italia. Il pericolo vero, pero’, secondo alcuni degli stessi organizzatori, potrebbe essere rappresentato da qualcuno che tentasse di infiltrarsi nel corteo per provocare e seminare distruzione. Da piu’ parti, infatti, non si esclude che simili soggetti siano pronti ad entrare in azione, anche per contestare gli stessi movimenti, considerati ”troppo morbidi”. Per la manifestazione non e’ previsto un servizio d’ordine ma tutti assicurano che terranno gli occhi ben aperti affinche’ nessuno possa inserirsi nel corteo. Assieme a decine di associazioni, dall’Arci a Lilliput, dai Beati Costruttori di Pace al Gruppo Abele, ci saranno anche Rifondazione Comunista e Verdi.


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