Cultura

Alcol: in Italia muoiono 40mila persone all’anno

La lotta all'abuso di sostanze alcoliche al centro del raduno nazionale degli Alcolisti Anonimi

di Redazione

Nel corso del XIX Raduno Nazionale di Alcolisti Anonimi Italia, tenutosi a Rimini, qualificati rappresentanti delle istituzioni hanno dato vita ad un serrato confronto sui principali aspetti socio/sanitari dell?alcolismo e sulla situazione italiana, in relazione anche alle norme vigenti. Tra i partecipanti: Grazia Sestini, Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Emanuele Scafato, Responsabile Osservatorio Alcol Istituto Superiore Sanità; Valentino Patussi, Presidente Società Italiana di Ancologia; Antonio Mosti, Direttore Sert di Piacenza; don Giuseppe Rossetti, Responsabile Ceis di Reggio Emilia; Allaman Allamani, Coordinatore Centro Alcologico Azienda Sanitaria Fiorentina. La tavola rotonda ha evidenziato i problemi relativi all?abuso dell?alcol, che causa, nel nostro paese, 40mila morti all?anno, il 60% degli incidenti stradali, il 10% di invalidità fisica. Un problema che va affrontato con mezzi e cultura appropriati, come ha sottolineato Emanuele Scafato. ?Una piaga che si diffonde soprattutto tra i giovanissimi ? ha evidenziato il Responsabile dell?Osservatorio Alcol dell?Istituto Superiore di Sanità -, frutto di una voglia di accettazione all?interno del gruppo, ma anche di una fragilità sociale?. ?E sono proprio i giovani a chiedere informazioni ? ha osservato scafato ? ma senza proibizionismi, all?insegna di una diversa accettazione di se stessi?. Occorre avere gli strumenti e metterli in pratica, proprio come la legge 125 del 2001, che per la prima volta ha affrontato gli aspetti dell?abuso e della dipendenza da alcol. ?Ma ancora tanto deve essere fatto ? ha osservato Valentino Patussi – . Gli strumenti ci sono: occorre che siano attuati. Ed occorre finalmente varare la Consola sull?alcol, come strumento fondamentale di confronto sulle problematiche relative a questo tipo di dipendenza?. ?E non si può creare la stessa motivazione per la dipendenza da droga e alcol: percorsi che, spesso si intrecciano, ma che necessitano di approfondimenti mirati?, come hanno sottolineato Allaman Allamani ed Antonio Mosti. ?Dobbiamo ? ha dichiarato la senatrice Grazia Sestini ? offrire delle corrette indicazioni negli stili di vita?. Entro ottobre il sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali prevede la convocazione della prima consulta nazionale sull?alcol. E in quest?ottica, la presenza capillare di alcolisti Anonimi rappresenta un filo da intrecciare con esperienze e contributi istituzionali. A.A. ha iniziato la sua attività in Italia nel 1972, quando un alcolista, dopo aver ritrovato la sobrietà in un gruppo di lingua inglese ? creato oltre 50 anni fa da soldati dell?esercito alleato di stanza a Roma ? aprì il primo gruppo di lingua italiana. Oggi, Alcolisti Anonimi Italiana è difusa in tutte le regioni con circa 500 gruppi. E sempre viene sottolineato che non si tratta di un?associazione di volontariato, ma di autoaiuto: persone che hanno vissuto l?alcolismo e cercano di aiutare che ancora ne soffre, perché aiutando gli altri, in realtà, aiutano se stessi, rafforzando la propria sobrietà. A.A. non è affiliata ad alcuna setta, confessione o ideale politico o altra organizzazione. Non è proibizionista o antiproibizionista. E nel corso della tavola rotonda è stato più volte focalizzata l?importanza dei tanti gruppi di Alcolisti Anonimi, che interagiscono con il territorio. Il raduno è l?evento più importante di A.A. Italia. Quest?anno a Rimini sono giunti più di duemila alcolisti provenienti da tutte le nostre regioni e dall?estero. E? un incontro tra amici, ma anche un momento di emozionante condivisione dall?affrancamento dal problema alcolico.


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