Famiglia

Unione Europeo: non ci sarà garante europeo infanzia

Non verra' istituita la figura del Garante Europeo per l' infanzia, lo hanno deciso i 29 ministri europei, riuniti da ieri a Lucca

di Redazione

Non verra’ istituita la figura del Garante Europeo per l’ infanzia. I 29 ministri europei, riuniti da ieri a Lucca – quindici dei paesi membri, dieci degli entranti e Turchia, Bulgaria, Romania e Croazia, come osservatori – hanno escluso questa ipotesi e deciso di mantenere una rete dei garanti e di potenziare la rete informativa ChildONEurope, presentata ieri, e non di creare una struttura sovranazionale che potrebbe avere un carattere di sovrapposizione alle politiche nazionali. ”La decisione – ha spiegato il sottosegretario al welfare, Maria Grazia Sestini, che ha concluso la conferenza di Lucca al posto di Roberto Maroni, trattenuto a Roma per le recenti vicende interne alla maggioranza di governo – e’ stata quella di potenziare una rete di monitoraggio delle politiche dei singoli paesi che, per quello che riguarda i paesi dell’ Ue fara’ capo al Centro di Documentazione e Analisi sull’ infanzia dell’ Istituto degli Innocenti e del ministero del lavoro, che ha sede a Firenze. Questo allo scopo di consentire ai singoli paesi di mettere in rete le buone prassi che stanno esercitando, le esperienze sulla tutela dell’ infanzia e anche le modifiche legislative che via via riterranno opportuno di apportare”. E’ stata quindi accantonata l’ idea del Garante Europeo, proposta tra gli altri dai 24 Comitati nazionali dell’ Unicef, anche perche’, ha spiegato Sestini, l’ Unione Europea non ha competenza in questa materia che spesso, come per esempio avviene in Italia e Germania, e’ delegata alle Regioni. ”Non era prevista l’ adozione della figura del Garante – ha spiegato il sottosegretario – era previsto che, per la prima volta, si cominciasse a parlarne e noi abbiamo ottenuto che questo cominciare a parlarne si sia trasformato in una cosa stabile, cioe’ nel collegamento tra la rete degli osservatori e dei servizi nazionali avente come punto di riferimento appunto il Centro di documentazione di Firenze e coordinati dal governo italiano”. Positiva, secondo Sestini la valutazione politica di questa conferenza europea sull’ infanzia. ”Ieri – ha detto – abbiamo firmato due risoluzioni, una sulla lotta agli abusi sessuali ed una contro il lavoro minorile, con l’ adesione dei paesi membri, quelli in entrata e di quelli che hanno fatto richiesta di entrare, quindi praticamente tutta l’ Europa. Abbiamo avuto 144 delegati, abbiamo cominciato a parlare degli strumenti di garanzia contro gli abusi all’ infanzia in Europa e credo, quindi, che abbiamo posto le basi per una linea di indirizzo comune in Europa sull’ infanzia, atteso che queste politiche non sono di competenza della Commisione europea, ma dei singoli paesi che, indipendentemente dalla questione della istituzione del Garante, qui hanno espresso la volonta’ di tenersi in contatto e di darsi linee guida”.


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