Famiglia

Unicef: Un’Europa a misura di bambini

In occasione della riunione informale dei ministri Ue dell'infanzia in corso a Lucca, i Comitati Unicef lanciano un documento di proposte

di Benedetta Verrini

E’ in fase di svolgimnto a Lucca la Riunione informale dei Ministri dell’Unione Europea responsabili per l’infanzia: oggi si parlerà, in particolare dell’istituzione di un Garante europeo per l’infanzia. Nell’occassione di questa due giorni, i 24 Comitati Nazionali europei per l’UNICEF hanno proposto il documento ?UN’EUROPA A MISURA DI BAMBINI?, in cui vengono formulate proposte e richieste sui temi riguardanti: il Garante Europeo per l’Infanzia, gli abusi sessuali e lo sfruttamento dei bambini e il lavoro minorile. I punti più importanti del Documento, diffuso oggi in una nota da Unicef Italia (www.unicef.it: – I Comitati Nazionali per l’UNICEF si impegnano a promuovere la costruzione di ?un’Europa a misura di bambini e ad offrire la collaborazione all’Unione Europea per realizzare questo obiettivo, anche in vista dell’allargamento dell’UE a nuovi Stati membri?; inoltre, ?sostengono gli sforzi dell’UE per includere l’infanzia nella sua agenda in attuazione degli impegni sottoscritti con il documento ?Un mondo a misura di bambino? adottato dalla Sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni unite sull’infanzia (New York, maggio 2002)? ; ?raccomandano di sviluppare un processo europeo che preveda incontri ufficiali regolari dei Ministri responsabili per le politiche per l’infanzia, al fine di controllare i progressi compiuti e di raccogliere le migliori prassi in materia di programmi e politiche per l’infanzia?. I Comitati Nazionali per l’UNICEF europei chiedono pertanto all’Unione Europea di: a. Assicurare che la Convenzione sui diritti dell’infanzia continui ad esser presa in considerazione in tutti i processi politici dell’Unione, comprendendo anche una valutazione dell’impatto sull’infanzia ed un regolare controllo. b. Garantire che vengano destinate risorse adeguate all’infanzia e che ci sia trasparenza nella spesa destinata all’infanzia come proporzione dei bilanci dell’UE, sia all’interno che all’esterno dell’Europa. c. Creare opportunità per i bambini e gli adolescenti di partecipare alla formulazione, all’attuazione e al controllo della politica dell’UE. d. Incoraggiare tutti gli Stati membri affinché raggiungano l’obiettivo dello 0,7 per cento del prodotto nazionale lordo (PNL) dei pesi europei a favore dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo e conseguire celermente l’obiettivo di utilizzare una percentuale tra lo 0,15 e lo 0,20 del PNL come Aiuto Pubblico allo Sviluppo a favore dei paesi meno sviluppati, in considerazione dell’urgenza e della gravità delle esigenze peculiari dell’infanzia. Secondo i Comitati Nazionali, appare necessario che ? tali impegni debbano essere accompagnati da un rafforzamento del dialogo tra l’UE, le Agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni della società civile?. – GARANTE EUROPEO PER L’INFANZIA – La creazione di un garante indipendente per l’infanzia a livello nazionale in Europa è una priorità per l’UNICEF. A questo proposito l’UNICEF sta cooperando con le istituzioni esistenti attraverso l’ European Network of Ombudspersons for Children (ENOC) . I Comitati Nazionali per l’UNICEF ?esortano tutti gli Stati membri che non l’hanno ancora fatto a considerare prioritaria la creazione di tali istituzioni, configurandole secondo quanto previsto dai Principi di Parigi relativi allo Status delle Istituzioni nazionali?. – ABUSI SESSUALI E SFRUTTAMENTO DEI BAMBINI – Per combattere tale fenomeno appare fondamentale un’alleanza globale: per questa ragione i Comitati Nazionali per l’UNICEF europei hanno creato un gruppo di lavoro allo scopo di coordinare le azioni nazionali e regionali. I Comitati Nazionali per l’UNICEF sono ?impegnati a: combattere le principali cause di questo fenomeno: la povertà e l’esclusione dei bambini; promuovere la consapevolezza nell’opinione pubblica; formulare misure legislative comuni nei paesi di destinazione; promuovere interventi nei paesi di provenienza; diminuire i rischi di abusi sessuali e sfruttamento attraverso l’accesso universale all’istruzione; assicurare che i bambini strappati da situazioni illegali o di sfruttamento abbiano accesso all’assistenza legale ed economica, alla protezione, ad abitazioni protette, a servizi sanitari e sociali; porre una maggiore enfasi sul ruolo dei bambini e dei ragazzi stessi nell’eliminare gli abusi sessuali e lo sfruttamento; rafforzare la cooperazione internazionale e l’azione ad ogni livello della società. – Debellare il traffico e lo sfruttamento sessuale dei bambini. Tra i punti più significativi del documento: ?Porre in essere con urgenza interventi nazionali e internazionali concordati per porre fine alla vendita di bambini e dei loro organi, allo sfruttamento e all’abuso sessuale, incluse la pornografia e la prostituzione minorili e la pedofilia, contrastando i mercati esistenti.(?) Far conoscere le conseguenze legali di azioni illecite compiute nell’ambito dello sfruttamento e dell’abuso sessuale, comprese quelle perpetrate attraverso l’uso di internet e il traffico di bambini.(?) Ottenere il sostegno del settore privato, incluso il settore del turismo e dei media, a favore di campagne contro lo sfruttamento sessuale e il traffico di bambini.(?) Individuare e affrontare le cause di fondo e i fattori, compresi quelli esterni, che sono alla radice dello sfruttamento sessuale e del traffico di bambini e porre in esser strategie di prevenzione contro lo sfruttamento sessuale e il traffico di bambini. (?)Garantire l’incolumità, la tutela e la sicurezza delle vittime del traffico e dello sfruttamento sessuale, fornendo assistenza e servizi per agevolare il loro recupero e reinserimento sociale?. – LAVORO MINORILE ? Tra i punti più rilevanti del documento: ?Adottare d’urgenza misure efficaci e immediate per assicurare la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile. Provvedere al recupero e al reinserimento sociale dei bambini sottratti alle forme peggiori di lavoro minorile, garantendo loro, tra le altre cose, l’accesso all’istruzione elementare gratuita e, ogniqualvolta possibile e opportuno, la formazione professionale.(?) In tale contesto, tutelare l’infanzia da ogni forma di sfruttamento economico attraverso alleanze nazionali e per mezzo della cooperazione internazionale; migliorare le condizioni dell’infanzia garantendo ai bambini lavoratori, fra le altre cose, un’istruzione di base gratuita, la formazione professionale, l’inserimento nel sistema educativo servendosi di tutte le vie disponibili; incoraggiare il sostegno alle politiche economiche e sociali mirate alla lotta alla povertà e a garantire alle comunità familiari, e in particolare alle donne, la possibilità di un lavoro e di un reddito. (?) Inquadrare gli interventi concernenti il lavoro minorile negli sforzi profusi a livello nazionale per la lotta alla povertà e a favore dello sviluppo, in particolare inserendoli in politiche e programmi riguardanti i settori della sanità, dell’istruzione, del lavoro e della protezione sociale. I Comitati Nazionali Europei per l’UNICEF si impegnano a lavorare congiuntamente anche in futuro su questi temi, continuando a formulare proposte per i Governi e a promuovere iniziative a favore dei diritti dei bambini in Europa e nel mondo.  


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