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Ciampi: miglior comunicatore per i giovani

Lo ha stabilito un'indagine realizzata grazie al contributo di Unipol e della Fondazione Cesar

di Francesco Maggio

Per i giovani italiani è il Presidente della Repubblica il comunicatore di gran lunga più efficace, mentre particolarmente sfavorevoli sono i giudizi sulla capacità di farsi capire da parte del Ministro dell?Istruzione Letizia Moratti. Ad essi piace molto anche Roberto Benigni, che staccando di poco Rita Levi Montalcini, si conquista la palma di personaggio più rappresentativo d?Italia, mentre quasi l?80% degli intervistati prova una certa emozione quando sente suonare l?inno nazionale. E’ quanto emerge dalla ricerca ?GIOVANI, ISTITUZIONI E IDENTITÀ NAZIONALE?, effettuata dall?Istituto Carlo Cattaneo e dall?Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale con l?apporto scientifico della Fondazione Cesar e con il contributo dell?Unipol Assicurazioni. L’indagine, concentrata sui giovani dai 18 ai 24 anni, affronta tematiche che spaziano dal rapporto con le tecnologie informative al vissuto con le Pubbliche Amministrazioni, dalla capacità delle Istituzioni di farsi capire al parere sul federalismo scolastico. In particolare, dallo studio è emerso che le reti civiche delle Regioni e dei Comuni sono frequentate da appena un terzo dei giovani, anche se Internet è entrata a pieno titolo nella quotidianità di due terzi degli intervistati. I ragazzi sembrano, infatti, preferire il contatto diretto con i propri interlocutori tanto che l?Ufficio Relazioni con il Pubblico e gli Informagiovani sono sempre più conosciuti. L?indagine mette anche in luce come l?impiego pubblico conservi una sua attrattiva e nel contempo una sua identificazione rispetto al lavoro nel settore privato e come l?informazione proveniente dalla Pubblica Amministrazione venga considerata particolarmente degna di fiducia rispetto a quella proveniente da televisioni, giornali e siti web. Inoltre, circa la metà del totale degli intervistati dichiara di tenersi al corrente degli eventi politici. Chi ha frequentato un liceo sembra però interessarsi alla cronaca politica più di chi ha compiuto studi tecnici o professionali. La stessa linea di demarcazione si presenta anche in merito al federalismo scolastico. Sono molto più favorevoli al federalismo scolastico coloro che hanno frequentato istituti magistrali, professionali e tecnici e meno i liceali, fermo restando che il federalismo piace soprattutto a chi non partecipa più ai processi formativi. Così anche la dimensione internazionale non abbraccia allo stesso modo tutti i giovani: quelli che vivono nei piccoli comuni sono meno propensi a viaggiare e a parlare le lingue straniere. Tutti sono invece d?accordo che l?investimento in tecnologie da parte della Pubblica Amministrazione non sia una priorità. Si dovrebbe piuttosto potenziare i servizi sociali e per la salute, aumentare la sicurezza per l?ambiente e per i cittadini.


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