Bolzano: le madri di giorno hanno fatto scuola

Bolzano, patria delle ?mitiche? tagesmutter, cui si ispirano molte altre esperienze italiane. Tagesmutter significa ?mamma di giorno? ed è una donna che si prende cura di bambini in età da asilo nido o scuola materna a casa propria. Un?esperienza che funziona, e fa scuola. Le tagesmutter riconosciute dalla Provincia di Bolzano sono 250. Nel 2002 quelle operanti sono state 123 e hanno svolto 230mila ore di servizio per 656 bambini. Niente improvvisazione: i corsi di formazione (puericultura, cucina, economia domestica) sono seri, e altrettanto i controlli. Se sposata, la tagesmutter deve avere l?ok del marito a ?usare? la casa; è obbligata ad avere una sostituta che la rimpiazzi per ferie, malattie, emergenze. La permanenza media dei bambini è di 5 ore al giorno, e per legge una mamma di giorno può tenere al massimo 6 bambini. Ciliegina sulla torta, le tagesmutter sono un?occasione di socializzazione tra le due comunità, quella di lingua italiana e quella di lingua tedesca: in genere, le famiglie “italiane” optano per la mamma di giorno che parla in tedesco, così il piccolo impara l?altra lingua, e viceversa. La vera scoperta sudtirolese non sono comunque le tagesmutter, ?in forza? da qualche anno, ma gli Elki, Eltern Kinder Zentrum, Centro genitori bambini. Sono centri ricreativi per bambini da zero a 5 anni, nati su iniziativa di genitori di lingua tedesca alla metà degli anni 80. Ce ne sono 11 e non sostituiscono il nido, offrono un servizio ?aggiuntivo? e sono un luogo di socializzazione anche per adulti. Una visita medica? Un imprevisto? Non c?è problema, il bambino lo lasci un paio d?ore all?Elki dove dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 c?è sempre qualcuno che lo fa giocare. Elki e tagesmutter sono un?isola felice, ma ancora un?isola: la provincia di Bolzano, nonostante 4 miliardi di euro a disposizione per un basso numero di abitanti (465mila), offre 510 posti nei nidi comunali, 656 nelle case delle mamme di giorno, 150 in micronidi gestiti da cooperative. Totale, 1.300 posti per 2 mila bambini da zero a tre anni. L?indice di copertura supera di poco il 6%.