Famiglia

Prostituzione: No a Ddl governo dall’associazione On the road e Cnca

Associazioni di volontariato ed enti pubblici, soprattutto locali, attivi nella lotta allo sfruttamento sessuale, criticano duramente il disegno di legge del governo sulla prostituzione

di Redazione

Associazioni di volontariato ed enti pubblici, soprattutto locali, attivi nella lotta allo sfruttamento sessuale, criticano duramente il disegno di legge del governo sulla prostituzione, che non risolve i problemi legati al fenomeno ma ”cerca demagogicamente solo il consenso”. Questa la posizione emersa dal convegno nazionale ”Oltre le terre di mezzo” sulle nuove politiche sulla prostituzione, organizzato dall’ associazione On the road, in collaborazione con la Regione Marche e il Cnca (Coordinamento nazionale comunita’ di accoglienza), conclusosi oggi a San Benedetto del Tronto. Il provvedimento e’ stato oggetto di uno dei gruppi di lavoro del convegno, che nella sua relazione conclusiva lo ha bocciato senza possibilita’ di recupero: ”e’ sbagliato” sia nel suo impianto sia nei singoli articoli. La proibizione della prostituzione di strada e’ ”frutto di una non conoscenza del fenomeno, discrimina tra cliente e prostituta, rendendo ancor piu’ vulnerabili i soggetti deboli”, e inoltre il disegno di legge governativo ”e’ anche mal raccordato con la legge sulla tratta delle persone, non affronta il problema della clandestinita’, lasciato completamente alla legge ‘Bossi-Fini’, deresponsabilizza il cliente ed e’ persino carente sul piano dei controlli sanitari”. Ad una bocciatura unanime ha corrisposto l’ appello a ”riaprire il confronto sul piano politico e culturale”. Sul percorso da seguire le risposte sono state piu’ articolate. C’e’ chi, come Carla Corso, presidente del Comitato per i diritti civili delle prostitute, ha suggerito di cestinarlo, perche’ e’ ”improponibile e se si mettessero in mente di approvarlo non potrebbero applicarlo”. Altri hanno sollecitato invece aggiustamenti ed emendamenti per migliorare il testo. L’ assessore alle politiche sociali della Regione Marche Marcello Secchiaroli ha auspicato ”una maggiore concertazione” con gli operatori, le associazioni di volontariato e soprattutto con gli enti locali. E proprio dalle assise di San Benedetto del Tronto, sarebbero venuti, secondo l’ assessore, i primi segnali da parte del governo in questo senso. Per quanto riguarda le Regioni, ”la questione – ha annunciato Secchiaroli – dovrebbe essere discussa in sede di Conferenza Stato-Regioni”.


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