Welfare

Nasce la prima mutua per gli atipici. Alla salute, cococo

Si chiama Valore Salute, è sponsorizzato dai sindacati e promette le tutele che ora mancano. Con qualche limite (di Carmen Morrone).

di Redazione

Che la salute sia un bene prezioso, nessuno lo mette in dubbio. Non a caso, forse, il primo sistema mutualistico per i lavoratori atipici (i famosi cococo) è stato chiamato Valore Salute. Per collaboratori, consulenti, partite Iva è un lusso ammalarsi, infortunarsi, fare visite specialistiche. Se sei a casa con 40° di febbre, perdi la paga giornaliera. Per non parlare della maternità, che per alcune donne rappresenta una scelta non praticabile. La riforma Biagi, con i nuovi collaboratori a progetto, che si affiancano a chi deve rimanere cococo (come nella pubblica amministrazione e nelle professioni intellettuali), non ha migliorato queste tutele. Insomma per questi lavoratori è come se il tempo fosse tornato indietro, all?inizio del ?900. Ma in quel periodo nascevano le società di mutuo soccorso, e proprio a queste esperienze hanno guardato Alai-Cisl, Nidil-Cgil e Cpo-Uil per costruire Valore Salute, sistema mutualistico senza scopo di lucro. “Abbiamo messo insieme quattro mutue storiche”, spiega Emilio Viafora di Nidil-Cgil, “per garantire agli atipici gli stessi diritti degli altri lavoratori. Un?iniziativa mutualistica, contrariamente a quanto accade per le assicurazioni, serve anche per unire le forze di tutti i soci aderenti, creando forme solidaristiche d?intervento nel momento in cui accade un evento”. Valore Salute offre una copertura economica in caso di malattia, maternità e infortunio. Effettua rimborsi e propone tariffe agevolate per visite specialistiche o analisi di laboratorio. A chi aderisce è riconosciuta un?indennità dal 4°-6° giorno di malattia a seconda che la convenzione sia fatta con l?azienda o sia individuale. “Noi puntiamo a far sì che Valore Salute sia compreso nella contrattazione collettiva”, afferma Ivan Guizzardi di Alai-Cisl, “in questo modo le prestazioni sono migliori e la iscrizione è a carico del datore di lavoro. Ma per chi attende un accordo quadro e per coloro che hanno piccole committenze abbiamo previsto l?adesione individuale che ha sì un costo, ma nel panorama assicurativo è fortemente competitivo”. Per chi s?iscrive come singolo le quote associative, tutte fiscalmente detraibili, vanno dai 250 ai 435 euro a seconda delle prestazioni, mentre la soluzione collettiva costa alla ditta dai 300 ai 500 euro l?anno. Se poi ci sarà la riforma delle pensioni e l?aliquota contributiva dei collaboratori salirà al 19% per ampliare le prestazioni, Valore Salute servirà ancora? “A un aumento dell?aliquota non corrisponde purtroppo un?automatica estensione delle prestazioni, soprattutto quelle temporanee”, risponde Carmelo Prestileo di Cpo-Uil, “quindi il problema della mancanza di adeguate tutele resta per molti lavoratori. Valore salute continuerà ad operare per poter colmare quelle lacune cui lo Stato sociale non riesce a far fronte”.

Carmen Morrone


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