Formazione

Prostituzione: rissa sulla riforma della legge Merlin

Braccio di ferro fra maggioranza e opposizione in Commissione Giustizia

di Redazione

Con una raffica di critiche di deputati diessini e di RC si e’ aperto in Commissione Giustizia il confronto sul ddl governativo 3826 assunto come testo base per la revisione della legge Merlin e una piu’ ampia riforma della vigente normativa sulla prostituzione partendo dal totale divieto di esercizio dell’attivita’ in luogo pubblico. Nella relazione svolta in Commissione alla fine del luglio scorso il Ministro per le pari opportunita’ Stefania Prestigiacomo aveva auspicato un rapido iter del ddl anche per far fronte alla urgenza di bloccare la forte crescita della prostituzione di strada. Il diessino Franco Grillini ha sostenuto che non c’e alcuna situazione di emergenza e che in nessun Paese europeo, fatta eccezione per la Svezia, esiste un regime proibizionistico come quello delineato nel progetto governativo. A suo giudizio occorre evitare ”una cultura sessuofobica e repressiva” che produce effetti controproducenti ed analizzare piu’ attentamente un fenomeno ”che coinvolge circa 9 milioni di persone ogni settimana”. Per il deputato dei DS la legislazione in materia deve essere ”minima, non improntata a forme di moralismo ipocrita” ed e’ necessario rivedere l’ipotesi di controlli da parte del magistrato sulla negligenza nella pratica della prostituzione con conseguente trasmissione di malattie perche’ questo comporterebbe una obbligatorieta’ di analisi in contrasto con la legge che vieta ogni forma di schedatura. Molte critiche al ddl sono state formulate anche da Elettra Deiana di Rifondazione e dalla diessina Anna Finocchiaro che, in particolare, ha giudicato ”pericolosa” la norma relativa alla possibilita’ di stipulare contratti di locazione di appartamenti nei quali esercitare la prostituzione in quanto si rischia di creare un vero e proprio business nel quale si innesterebbero organizzazioni criminali. Per Luigi Vitali e Vittorio Tarditi di F.I. la riforma normativa e’ necessaria ed urgente perche’ ”non e’ giusto, in nome di un malinteso liberismo, lasciare che si svolga uno spettacolo indecoroso come quello della prostituzione di strada”. La Commissione procedera, probabilmente gia’ dalla prossima settimana, ad una serie di audizioni di rappresentanti delle categorie interessate e di organizzazioni operanti nel sociale per approfondire i problemi connessi al progetto normativo.


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