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Diritto d’asilo: il Parlamento frena la legge in attesa delle norme Ue

Mentre Frattini ieri rassicurava l'Alto Commissario Lubbers sui temi dei rifugiati, alla Camera il testo unificato subiva una forte battuta d'arresto

di Benedetta Verrini

Mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini, nel corso dell’incontro con l’Alto Commissario Onu Ruud Lubbers, ieri ha assicurato che la presidenza italiana della Ue “terrà in piena considerazione i contributi e i suggerimenti” per armonizzare le discipline europee sull’asilo politico che vengono dall’Acnur, nel Parlamento italiano l’iter della proposta di legge 1238 su protezione umanitaria e diritto d’asilo appare sempre più in salita. I motivi sembrano legati proprio all’indirizzo che l’Unione vorrà dare alla materia. I deputati di Forza Italia, di AN e della Lega in Commissione Affari costituzionali hanno criticato a fondo il testo unificato messo a punto dal diessino Antonio Soda. Nitto Palma di FI ha espresso profondi rilievi, sia in riferimento alla possibilita’ di ”una interpretazione eccessivamente estensiva” dei criteri in base ai quali accogliere la domanda di asilo, sia perche’ ci sono vari punti in contrasto con la direttiva che in materia si sta discutendo in sede europea”. Il leghista Luciano Dussin ha rilevato l’esigenza di attendere le indicazioni comunitarie e ha detto no al testo unificato perche’ “molti immigrati presentano strumentalmente domanda di asilo in Italia per aggirare le disposizioni della legge Fini-Bossi”. Anche il deputato di AN Gian Franco Anedda ha rilevato il rischio che con questa legge si apra ”un varco che consenta a migliaia di immigrati di accedere nei Paesi della UE”. Il relatore Antonio Soda ha insistito per l’accoglimento del testo unificato. Si e’, quindi, deciso votare il testo definito dal relatore Soda come base del successivo confronto in sede referente. Ma la discussione preparatoria sara’ ancora molto lunga. E’ stato, infatti, fissato al 30 settembre il termine per la presentazione degli emendamenti. Poi le ampie riserve dei gruppi di maggioranza troveranno conferma in aula. Di fatto si va verso la situazione che il sottosegretario all’Interno Mantovano aveva chiesto nel luglio scorso: attendere la direttiva europea in materia prevista entro dicembre evitando che proprio durante il semestre di presidenza italiana il governo si trovi di fronte ad un progetto normativo definito dal Parlamento su una materia oggetto di delicato confronto in sede europea.


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