Salute

Trapianti: donazioni, Italia terza in Europa

L'Italia e' la nazione europea che registra la crescita piu' alta degli ultimi dieci anni di donatori d'organo:

di Redazione

L’Italia e’ la nazione europea che registra la crescita piu’ alta degli ultimi dieci anni di donatori d’organo: attualmente la proporzione e’ di 18 donatori ogni milione di abitanti (contro una media europea di 16), mentre era di cinque solo un decennio anni fa. L’obiettivo e’ di raggiungere la soglia di 30 donatori per milione, attualmente toccata dalla Spagna, che insieme alla Francia sopravanza l’Italia nella statistica continentale. Lo ha ricordato oggi a Venezia il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa, illustrando gli obiettivi della ”Conferenza sulla sicurezza e qualita’ nella donazione e nel trapianto degli organi nell’Unione Europea”, in corso sino a domani nel capoluogo lagunare. All’evento, che il ministero della sanita’ ha voluto inserire nell’ambito delle iniziative del semestre italiano di presidenza dell’Ue, prendono parte le delegazioni scientifiche e istituzionali di 28 Paesi europei. Dopo anni di aumenti costanti, nell’ultimo anno la donazione d’organi e’ rimasta numericamente invariata. ”Dopo dieci anni di continua crescita – ricorda Nanni Costa, precisando che ulteriori dati sui trapianti in Italia saranno forniti venerdi’ prossimo presso l’Istituto superiore di sanita’ dallo stesso ministro Sirchia -, il fatto di mantenere una stabilita’ e di aver consolidato la crescita che c’e’ stata mi sembra un risultato in ogni caso positivo”. L’attenzione non va comunque focalizzata solo sul dato numerico, anche se e’ lecito attendersi una ulteriore crescita: ”bisogna impostare un programma sanitario – spiega Nanni Costa – che deve risolvere le esigenze del paziente in lista d’attesa; anche se continuassimo a crescere come negli ultimi anni non saremmo riusciti a risolverle”. Il casco e la patente a punti non mettono comunque a rischio il serbatoio di donazioni italiane. ”Primo perche’ il casco e la riduzione degli incidenti sono un segno di civilta’, quindi ben vengano e vengano di piu’ – sottolinea Nanni Costa – secondo perche’ c’e’ una possibilita’ di aumento delle segnalazioni di donazioni che e’ molto superiore alla diminuzione di organi disponibili data dal casco”. La sicurezza nella donazione e nel trapianto di organi e’ una priorita’ sempre piu’ condivisa livello europeo, insieme alla consapevolezza dei benefici che si possono ricavare da una stretta cooperazione tra gli stati membri. A Venezia, dove nel fine settimana si terra’ anche il congresso della Societa’ europea dei trapianti, verranno passate in rassegna le leggi e le linee guida attualmente in uso negli stati dell’Unione Europea allo scopo di individuare indirizzi e procedure comuni, ”sulla base – chiarisce Nanni Costa – del principio della qualita”’. ”Tutto deve essere codificato secondo standard precostituiti – aggiunge – nell’ offerta di organi e nel loro trapianto”. Sicurezza significa evitare la trasmissione di malattie virali e neoplastiche da donatore a ricevente ”gestendo con attenzione – rileva il direttore del Centro nazionale trapianti – eventuali fattori di rischio”. ”Il Veneto appare attualmente la prima regione in Italia a possedere un sistema completo che mette in rete funzionale tutte le strutture (ben 105) che si dedicano alla donazione e al trapianto di organi, tessuti e cellule – ricorda l’assessore veneto alla sanita’ Fabio Gava – al punto che il ministero della salute sta valutando la possibilita’ di estendere ad altre regioni, e ad altri tipi di attivita’ come quella inerente il sangue, questo nuovo modello organizzativo”. I dati sull’attivita’ svolta dal Centro nel 2002 – precisa Gava – collocano il Veneto ”circa 10 punti sopra la media nazionale e in linea con quella della Spagna, Paese europeo leader in questo settore”. Circa il 60% dei trapianti d’organo effettuati annualmente nel Veneto vedono come beneficiari pazienti provenienti da altre regioni, ma e’ in atto – sottolinea Gava – anche una crescente mobilita’ di pazienti ”provenienti da Paesi stranieri, in particolare dell’Est”. Un fenomeno che ha riguardato nel 2002 circa il 5% dei pazienti trapiantati d’organo. ”Inoltre i crescenti flussi migratori all’interno della Ue e dei Paesi in via di adesione – afferma l’assessore – hanno visto crescere il numero complessivo di donatori non italiani in Veneto (6 su 100), un fenomeno che ha ancora maggiore rilevanza per quanto riguarda i tessuti: solo per limitarsi all’aspetto del trapianto di cornea, la Banca degli Occhi del veneto e’ ormai consolidata come prima banca degli occhi europea (seconda a livello mondiale)”. Nel 2002 in Veneto si sono registrate 130 donazioni effettive di organi – annuncia Giampiero Ruolo, direttore del Centro veneto dei trapianti -, con un aumento del 14% rispetto al 2001, che hanno consentito l’effettuazione di 361 trapianti. Importanti – aggiunge – sono stati anche i risultati ottenuti dalle donazioni di tessuti: le cornee idonee sono aumentate dell’11,8% e le donazioni di altri tessuti sono piu’ che raddoppiate. Bassissima, rispetto alle medie, anche la percentuale dei ”rifiuti” a donare, che sono stati in Veneto poco piu’ dell’11% contro una media nazionale superiore al 24%”.


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