Welfare regionale
Lombardia e non autosufficienza, nuova lettera delle associazioni
Diciassette associazioni lombarde più Ledha scrivono una seconda lettera alla ministra Calderone e ai vertici della Regione: urgente trovare una soluzione per scongiurare il taglio del contributo ai caregiver
di Redazione
Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità e altre 17 associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità in Lombardia tornano a scrivere alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone e ai vertici regionali per chiedere un intervento tempestivo in merito alla situazione che si sta creando in Lombardia. Da Aisla alla Uildm, passando per Anffas e Aism, in Lombardia continua la mobilitazione volta a scongiurare i tagli ai contributi a supporto dell’impegno dei caregiver familiari: senza fatti nuovi, a partire dal primo giugno 2024 non meno di 7mila persone con altissimi bisogni di sostegno vedranno ridurre sensibilmente il contributo economico a supporto dell’impegno dei loro caregiver familiare (da 650 a 400 euro al mese), senza neanche la certezza di ricevere, in alternativa, servizi di assistenza domiciliari e di sollievo adeguati alle loro esigenze.
La nuova lettera fa seguito a quella inviata lo scorso 8 gennaio. Tre, in particolare, le richieste contenute in questa nuova lettera.
Alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali le associazioni chiedono di autorizzare espressamente Regione Lombardia a prorogare l’implementazione del Piano nazionale per la non autosufficienza per garantire la continuità degli interventi in atto e avere il tempo e il modo per progettare la sua migliore trasposizione in pratica.
Due invece le richieste per Regione Lombardia: prevedere un adeguato aumento della propria quota di co-finanziamento del Fondo per la non autosufficienza, così da poter soddisfare l’equilibrio del sistema attualmente in vigore e garantire la continuità dei contributi e il rapido avvio delle Unità di valutazione multidimensionale che vedano il coinvolgimento delle persone con disabilità, così da poter individuare di quali sostegni ha bisogno la persona con disabilità al fine di realizzare il proprio Progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato.
«Vi chiediamo di mettere in condizione le persone con disabilità di poter pensare e quindi decidere, in libertà e tranquillità, come vivere», conclude la lettera.
Queste le associazioni firmatarie: LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità; FAND Lombardia – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità; AISA Lombardia – Associazione Italiana per la lotta alle Sindrome Atassiche; AISLA Lombardia – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica; AISM Sede Regionale Lombardia – Associazione Italiana Sclerosi Multipla; ANFFAS Lombardia – Associazione regionale di famiglie e persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo; ANGSA Lombardia – Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici; ANMIC Lombardia – Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili; Associazione PROVID; AUS Niguarda – Associazione Unità Spinale; Comitato 16 novembre; Comitato Uniti per l’Autismo; Enil Lombardia – Rete per la vita indipendente in Lombardia; Famiglie SMA; Huntington Onlus – rete Italiana della Malattia di Huntington; Progetto di Vita Indipendente; UICI Lombardia – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti; UILDM – Coordinamento Regionale Lombardo Unione Lotta alla Distrofia Muscolare
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