Responsabilità d'impresa

Invitalia: stop in tre anni alla disparità salariale tra donne e uomini

Nel Piano strategico al 2026, l’Agenzia pubblica nata per attrarre gli investimenti vuole rendersi più attrattiva: basta differenze di stipendio in base al genere, riduzione dei consumi nei processi interni, più attività per giovani imprenditori e start up innovative

di Nicola Varcasia

Ridurre la disparità salariale tra donne e uomini. Mitigare l’impatto ambientale delle attività. Lavorare con la massima trasparenza. Rispondere alle esigenze ambientali e sociali delle comunità con un approccio innovativo. Sono i principali obiettivi annunciati da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, nel piano strategico di sviluppo sostenibile appena presentato. L’ente pubblico, di proprietà del Ministero dell’economia, ha vergato un documento con tredici impegni e 34 obiettivi fino al 2026

Impatti sociali

Per quanto riguarda gli impatti sociali, Invitalia si impegna a ridurre la disparità salariale tra donne e uomini in tutti i livelli di inquadramento, fino a scendere all’1% di differenza. Inoltre, si impegna a ridurre del 20% il divario tra i redditi più alti e più bassi dei dipendenti. Con l’obiettivo di favorire sempre di più la diversità e l’inclusione, si impegna inoltre ad aumentare la presenza di donne nei ruoli manageriali e a sviluppare progetti di inserimento lavorativo di persone in condizione di difficoltà socio-economiche. 

Con le imprese

Per quanto riguarda gli impatti sulle imprese, Invitalia vuole potenziare ulteriormente l’Open innovation, attraverso servizi che puntino a facilitare il business matching tra startup e grandi imprese. Inoltre, si impegna a sostenere l’imprenditoria innovativa e sostenibile, supportando con i suoi servizi di accompagnamento un numero sempre maggiore di donne e giovani che vogliono fare impresa e i progetti orientati a modelli di business sostenibili.


Impatti ambientali

Per quanto riguarda gli impatti ambientali, Invitalia si impegna a continuare a ridurre i consumi di carta stampata, fino ad arrivare all’80% e ad attuare una strategia di riutilizzo dei rifiuti di plastica e materiale elettrico ed elettronico. Si impegna inoltre ad adottare criteri Esg (Environmental, Social, Governance)nella selezione dei fornitori e a sviluppare un modello di analisi dei flussi finanziari gestiti secondo i criteri della classificazione delle attività economiche sostenibili adottati dall’Unione Europea, così da poter tracciare e valutare il contributo al perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Governance

Gli impegni presi dall’ente sono rilevanti anche sul fronte della governance: garantire la massima trasparenza e combattere la corruzione, anche attraverso la formazione, la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie innovative. L’Agenzia si assume l’impegno di favorire, accrescere e diffondere la cultura della sostenibilità tra tutti gli stakeholder esterni, inclusi imprese, pubbliche amministrazioni e fornitori. Inoltre, al suo interno, con lo stesso obiettivo, vuole sviluppare un sistema di incentivazione economica del proprio management collegato al raggiungimento degli obiettivi Esg e implementare politiche di formazione per lo sviluppo delle competenze sulla sostenibilità dei dipendenti della holding e di indirizzo degli organi amministrativi delle sue partecipate.

Foto in apertura di Amy Hirschi su Unsplash

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.