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Scuole paritarie, ecco come avere il bonus

Sono stati messi a disposizione novanta milioni di euro in tre anni a favore delle famiglie.

di Benedetta Verrini

Novanta milioni di euro in tre anni a favore delle famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie. Lo ha stabilito un decreto interministeriale (Economia-Istruzione), su proposta dei gruppi parlamentari Udc, presentata da Ivo Tarolli e Luca Volonté. Il provvedimento, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, “non rappresenta un finanziamento diretto alle scuole private, ma un sostegno alle famiglie affinché possano compiere scelte libere e concrete sull?educazione dei propri figli” commenta Lanfranco Massari, presidente di Federcultura Turismo Sport di Confcooperative. Cinque articoli in tutto, il decreto interministeriale approvato martedì 2 settembre stabilisce il budget complessivo messo a disposizione dallo Stato per le famiglie che scelgono la scuola paritaria: 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005. Ancora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti, il provvedimento sarà ulteriormente definito solo quando sarà possibile conoscere il numero totale dei richiedenti il beneficio. Non è ancora chiaro, infatti, quale somma alla fine arriverà nelle tasche di ciascuna famiglia. Inoltre, il decreto precisa che “l?importo del contributo può variare in relazione al corso scolastico cui si riferisce”. Ciò che è assolutamente certo, invece, è che la misura non distingue tra livelli di reddito: ne sono beneficiari tutti i genitori con figli iscritti alle scuole paritarie elementari, medie e superiori (solo per il primo anno). “Le materne restano escluse perché per esse le famiglie beneficiano già di contributi attraverso i buoni scuola messi a disposizione dalle Regioni” dice Massari. E per quanto riguarda i contributi erogati, sempre dalle Regioni, per sostenere le famiglie meno abbienti (secondo quanto previsto dalla legge 62/2000, ?Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione?, che assegna alle Regioni 129 milioni di euro l?anno), “non dovrebbero esserci incompatibilità” prosegue Massari, “visto che il testo del decreto pone come unico limite l?importo della retta stessa, che non va in ogni caso superato”. Come procedere, dunque? Il provvedimento stabilisce che le scuole stesse, al momento dell?iscrizione, debbano consegnare alle famiglie il modulo per la domanda di contributo (disponibile anche sul sito Ministero dell’Istruzione). Entro il 30 ottobre la scuola trasmette i dati contenuti nei moduli direttamente al Ministero, ed entro il 31 dicembre, quest?ultimo conclude l?esame delle domande e parte con l?erogazione dei contributi (pagati attraverso gli uffici postali). Confcoperative (che raduna 200 cooperative a cui sono associati genitori e insegnanti che gestiscono complessivamente 500 istituti scolastici di ogni ordine e grado) ha accolto con favore la nuova misura: “è in linea con la legge 62 del 2000 sul sistema scolastico integrato, che venne approvata ai tempi del governo D?Alema” precisa Massari, che vede ancora un po? di strada da fare. “La parità o è economica o non è” spiega, “Manca uno stanziamento economico più adeguato e alcune modifiche a certe disposizioni della legge 62. Auspichiamo che il governo continui lungo questa strada e che progressivamente si possa giungere a una effettiva integrazione tra scuole statali e non statali”. Le diverse anime del Terzo settore restano comunque profondamente divise rispetto all?interpretazione del decreto. Una lettura del tutto negativa è arrivata, ad esempio, dall?Arci: “Anziché garantire a tutte le famiglie la possibilità di mandare i propri figli a una scuola pubblica moderna e di qualità, la si depotenzia privandola di risorse, tagliando fondi e posti di lavoro, riducendo drasticamente gli insegnanti di sostegno” ha dichiarato Tom Benetollo, presidente dell?associazione. “Si vuole una scuola pubblica più povera e più selettiva con l’obiettivo di renderla sempre meno competitiva dal punto di vista della qualità e dei servizi offerti rispetto agli istituti privati”. Info: La domanda in fase di iscrizione IMPORTO – Complessivamente 90 milioni di euro, 30 milioni per ciascun anno 2003, 2004 e 2005 A CHI SPETTA – Alle famiglie con figli iscritti agli istituti paritari, indipendentemente dalle condizioni di reddito SCUOLE PARITARIE – Tutti gli istituti privati compresi nel sistema pubblico di istruzione in quanto riconosciuti dal ministero: scuole elementari paritarie (escluse quelle parificate, gratuite), scuole medie e il primo anno delle superiori PROCEDURA – Al momento dell?iscrizione la scuola consegna alla famiglia il modulo per la domanda di contributo. Una volta compilato, il modulo va riconsegnato alla scuola che lo trasmette al Miur SCADENZA – Entro il 30 novembre devono pervenire tutte le domande ed entro il 31 dicembre il Miur completa l?esame e procede alla concessione del contributo


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