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Anche la Sicilia dice stop all’Irap per gli enti del Terzo settore
È grazie a un'azione di advocacy, ispirata dalla battaglia che da mesi porta avanti VITA, che la Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani ha ottenuto l'inserimento, nell'ultima finanziaria della Regione Siciliana, dell'esenzione dell'Irap per gli enti iscritti al Registro nazionale del Terzo settore
C’è anche la Sicilia tra le regioni in cui gli enti del Terzo settore iscritti al Registro nazionale del Terzo Settore-Runts, verranno finalmente esentate dal pagamento dell’Irap.
Onlus, associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato sino a oggi costrette a pagare un’imposta che grava sui rispettivi bilanci, potranno finalmente pensare di destinare queste somme ad attività di potenziamento dei loro percossi educativi, di formazione, sociali. In tutto 8.555 gli enti siciliani iscritti al Registro alla data del 31 gennaio 2023, il 7,09 per cento del totale degli iscritti in Italia (120.681).
Non credevamo di potere fare la differenza, ma oggi siamo orgogliosi di avere portato avanti una battaglia per il bene comune di tutto il Terzo settore siciliano
Giuseppe La Rocca, direttore Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani
Un’azione di advocacy condotta da Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani, ispirata e guidata dal lavoro portato avanti da VITA per la promozione e il sostegno degli Ets da parte delle Regioni. Attore determinante in questo processo, la Fondazione ha in questi mesi lavorato per sensibilizzare le istituzioni e la comunità sull’importanza di alleviare il carico fiscale sulle organizzazioni impegnate per il bene comune.
Dal dire al fare, ecco la concretezza dell’Assemblea Regionale Siciliana con l’approvazione, inserita nell’ultima finanziaria, dell’esenzione dall’Irap per tutti gli enti del Terzo settore iscritti al Registro, con esclusione delle imprese sociali costituite in forma di società.
Con l’articolo 81 del DDL 638/2023 viene approvata l’esenzione IRAP per gli enti del Terzo Settore, prevedendo nello specifico che, a decorrere dal termine di attivazione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, di cui al Decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali n. 560 del 26 ottobre 2021, l’esenzione è riconosciuta, senza soluzione di continuità, ai soggetti di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, iscritti nei registri delle Organizzazioni di Volontariato (ODV) e delle Associazioni di Promozione Sociale (APS) e delle ONLUS alla data del 23 novembre 2021 e agli enti iscritti al RUNTS, comprese le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società.
«Siamo stati spinti un po’ dalla comunicazione fatta da Vita rispetto alla possibilità di sensibilizzare l’opinione pubblica e il Terzo settore tutto», afferma Giuseppe La Rocca, direttore di Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani, «un po’ dalla volontà di influenzare le decisioni politiche. Abbiamo, così deciso di coinvolgere Giuseppe Catania, deputato dell’Ars, perché conoscevamo la sua sensibilità sul tema, in quanto proveniente dal mondo della cooperazione sociale. Non ci ha, infatti, delusi. Siamo soddisfatti del risultato ottenuto perché mai avremmo pensato che noi, piccola realtà di provincia del sociale, quasi in sordina, saremmo stati in grado di portare avanti questa piccola grande battaglia. L’Irap incide non poco sui bilanci di un’associazione, piccola o grande che sia, e si doveva fare qualcosa».
Una galassia di organizzazioni diverse, quelle che compongono il mondo del non profit in Italia
«Un traguardo importante tagliato oggi», spiega l’on. Catania, «anche perché intanto risponde alla problematica generata con istituzione del registro unico che rischiava di tagliare fuori molti enti del terzo settore che portano avanti attività di grande pregio. Sono anche sindaco di Mussomeli, piccolo Comune in provincia di Caltanissetta, e per 8 anni sono stato vicepresidente regionale di Confcooperative Sicilia. Provengo da questo mondo e mi stava parecchio a cuore superare le difficoltà date dal fatto che, con l’iscrizione al Runts, un’associazione precedentemente inserita nel registro Onlus ne viene cancellata perdendo tale qualifica. Così, enti che avevano goduto delle agevolazioni in quanto onlus, con il passaggio al Runts, nonostante continuassero a portare avanti le attività di sempre, non se le vedevano più riconosciute. Idem per gli enti iscritti ex novo al Runts. Questa anomalia, che rischiava di causare pesanti ripercussioni economiche agli Ets, mi è stata segnalata da diversi enti del Terzo settore, ma in modo particolare e incisivo dalla Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani. Accade solitamente quando le battaglie sono comuni, infatti l’azione sinergica e corale con diverse forze politiche presenti all’Assemblea Regionale Siciliana, ha consentito di intervenire correggendo il tiro».
Certo, la strada da percorrere è lunga prima che il Terzo settore venga messo nelle condizioni di svolgere serenamente il suo ruolo a beneficio del tessuto sociale siciliano.
Tassello dopo tassello, però, sembra che il mosaico si componga
«La nostra visione di una società più inclusiva e solidale ha trovato riscontro nell’approvazione di questa misura che contribuirà a rafforzare ulteriormente il nostro mondo», conclude La Rocca, «potenziando l’impatto positivo nelle comunità locali di tutti gli Ets siciliani. È chiaro che non ci fermeremo, consapevoli, perché ne abbiamo avuto riscontro, che il nostro impegno può portare a cambiamenti significativi e duraturi per il bene dei nostri territori e, in particolare, delle persone più fragili che fanno fatica a trovare un loro posto al loro interno».
In apertura uno dei momenti delle attività della Fondazione Comunitaria di Agrigento re Trapani (foto ufficio stampa)
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