Mondo

Cancun: Msf, l’accordo sui farmaci non va

La denuncia di Medici Senza Frontiere dal summit del Wto: basta guardare il caso Cambogia

di Carlotta Jesi

L’accordo sui Trips e la salute pubblica raggiunto alla vigilia dell’apertura della conferenza interministeriale dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) viene celebrato come una vittoria del Wto. Ma sebbene l’intesa professi la volontà di rendere più semplice per i Paesi poveri l’acquisto di medicinali generici economici e di
qualità, Medici Senza Frontiere (Msf) ritiene che la complessità delle norme fissate finirà in realtà con l’ostacolare l’accesso ai farmaci.

Nonostante questo MSF è convinta che i Paesi in via di sviluppo debbano
iniziare immediatamente a mettere in pratica i pochi e confusi strumenti di flessibilità contenuti nell’accordo per migliorare l’accesso ai farmaci per le popolazioni. «L’applicazione immediata dell’accordo permetterà di
metterne in luce tutte le debolezze e di iniziare al più presto la revisione
di queste regole inique» ha detto Ellen T’Hoen, responsabile della Campagna per l?Accesso ai Farmaci di MSF.

L’ingresso della Cambogia nel Wto durante il vertice di Cancun, offre un
chiaro esempio della necessità di non abbassare la guardia nella difesa
della Dichiarazione di Doha. La Cambogia all’inizio del 2003 aveva varato
una legge su brevetti che citando esplicitamente la Dichiarazione di Doha escludeva i farmaci dalle tutele brevettali fino a tutto il 2016, come
previsto e consentito dagli accordi internazionali. Ma durante i negoziati
per l’ingresso nel Wto, probabilmente a causa delle pressioni statunitensi il governo cambogiano ha accettato di cambiare la legge nazionale introducendo norme sui brevetti farmaceutici addirittura più restrittive rispetto a quelle contenute nei Trips. Tutto ciò ritarderà o impedirà ai cambogiani di ricevere farmaci a prezzi accessibili.

MSF auspica che i Paesi ricchi smettano di tentare di sminuire la portata
della Dichiarazione di Doha sulla tutela della proprietà intellettuale e la
salute pubblica ricorrendo ad accordi bilaterali o regionali che in
moltissimi casi impongono ai Paesi più poveri norme più restrittive sul
commercio di farmaci rispetto a quanto previsto dal Wto e si appella ai
Paesi in via di sviluppo affinché ? nonostante tutte le difficoltà ? non
rinuncino a utilizzare tutte le forme di flessibilità e le tutele contenute
nei Trips.

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