Cultura

Immigrazione: in Italia vivono oltre 75mila romeni

Si tratta della terza nazione maggiormente rappresentata nel nostro Paese

di Stefano Arduini

Romania è il terzo Paese maggiormente rappresentato tra gli stranieri presenti in Italia: con 75.377 titolari di permesso di soggiorno, al dicembre 2001, incide infatti per il 5,5% sulla popolazione immigrata, con un ritmo di crescita che nell?ultimo anno ha raggiunto il 33%. Sono i dati di fonte Caritas diffusi in occasione di un seminario sui flussi migratori che si è svolto oggi a Bucarest, in occasione della visita di una delegazione del Cnel, guidata dal consigliere Giorgio Alessandrini, che ha incontrato i responsabili del ministero del Lavoro di Romania e del Comitato economico e sociale romeno. La metà circa dei romeni si concentra nelle regioni dell?Italia centrale (42,2%), seguite dal Nord-Ovest e Nord-Est (rispettivamente 29,2% e 22,6%), mentre al Sud e nelle Isole la loro presenza è più scarsa (4,4% e 1,7%). In particolare, nel Lazio i romeni sono diventati la seconda comunità straniera. La maggior parte è emigrata per cercare un lavoro (64,9%), il 28% per motivi familiari, il 4,6% per svolgere un?attività autonoma, l?1% per studiare. A muoversi per lavoro sono soprattutto gli uomini (85,1%), mentre tra le donne il 46,1% ha un permesso per motivi di famiglia e il 45,2% per lavoro (soprattutto nei servizi alla persona). Le donne rappresentano comunque la metà (50,6%) dei romeni soggiornanti in Italia, con una percentuale più alta rispetto alla media sul totale degli immigrati (47,7%). Se si considera il lavoro, i romeni rappresentano la terza comunità per numero di assunzioni (28.690, pari al 6,8% del totale degli immigrati assunti) e la seconda come saldo tra nuovi rapporti e cessazioni (8.523). Per i romeni, inoltre, sembra più facile mantenere il posto: ci riesce uno su tre. Importante il loro apporto al lavoro stagionale, soprattutto nei settori turistico e agricolo, per il quale i romeni detengono un quinto delle autorizzazioni complessive. I romeni, inoltre, sembrano sempre più stabilizzarsi nel nostro Paese: la stragrande maggioranza (76,7%) ha un?età compresa tra i 19 e i 40 anni, il 29% risiede in Italia da almeno cinque anni e i coniugati sono in aumento (53,4%). La Romania è poi la prima nazione per acquisizioni di cittadinanza: nel 1998, più di mille cittadini sono stati naturalizzati, di cui il 90% donne e il 95% in virtù del matrimonio con un partner italiano. Ma detiene anche un altro primato: è terza in graduatoria per numero di persone straniere denunciate, pari al 10% complessivo. Se sono sempre più numerosi i romeni presenti nel nostro Paese, esiste tuttavia ancora oggi un flusso di italiani che si trasferisce in Romania (nel 2000 risultano mille iscritti all?ambasciata di Bucarest): discendenti di emigrati italiani, che vogliono riacquistare la cittadinanza, ma anche molti imprenditori e tecnici. La Romania, infatti, è un paese appetibile per l?imprenditoria italiana grazie al basso costo del lavoro, alle agevolazioni fiscali e doganali, alla buona dotazione di materie prime, alla posizione geografica strategica. Prevale la forma degli investimenti diretti esteri, soprattutto nel comparto della manifattura e dell?industria, orientati a creare società miste di piccole dimensioni. Tra il 1990 e il 2001 gli investimenti diretti esteri in Romania sono ammontati complessivamente a 7.842 milioni di dollari, di cui 517 provenienti dall?Italia. Il nostro Paese è sesto per capitale registrato, ma primo per numero di imprese: su 82.424 aziende straniere nate in Romania, 10.634 sono italiane (13%) e impiegano 250 mila romeni. Nel 2001, infine, l?Italia è stata il primo partner commerciale con il 34% del commercio bilaterale complessivo tra Romania e Unione europea


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