Salute

Aids: le religioni impegnate per combatterlo in Africa

Il progetto lanciato al meeting di Aachen

di Gabriella Meroni

Un sogno per vincere l’Aids in Africa e’ stato presentato ai leader religiosi riuniti ad Aachen (Aquisgrana) per il Meeting sul tema ”Tra guerra e pace le religioni e le culture si incontrano”, promosso dalla Comunita’ di sant’Egidio. Si tratta del programma ribattezzato ”Dream”, per sconfiggere l’Aids in Africa, il continente piu’ a rischio di fronte a questo flagello sanitario. ”Io ho un sogno”. Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio, aveva da poco ricordato il celebre discorso di Martin Luther King, al Lincoln Memorial di Washington, quando davanti ai partecipanti al meeting di Aachen, con l’aiuto di un video, e’ stato presentato un altro sogno: il programma ”DREAM”, per la lotta all’Aids in Mozambico e in Africa. Nello scorso luglio, il Segretario Generale dell’Onu, Kofi Annan, ha visitato il centro di salute di Matola 2, a Maputo, capitale del Mozambico, dove la Comunita’ di Sant’Egidio cura gratuitamente i malati di Aids e previene la trasmissione del virus da madre a figlio. Kofi Annan si era interessato al programma, fermandosi a parlare a lungo con i responsabili del progetto e con i pazienti, in particolare con la madre di un bambino appena nato, cui e’ stato dato il suo nome. ”Sono contento sia nato un altro Kofi! – ha detto Annan, aggiungendo: ”Non ci si deve limitare a sostenere questa esperienza, ma bisogna estenderla a tutta l’Africa”. Ora il sogno si allarga, e coinvolge operatori di Malawi, Tanzania, Angola e Guinea Bissau, che hanno partecipato nelle scorse settimane al primo corso ”panafricano”per la terapia e la prevenzione dell’Aids. Dal meeting, aperto ieri mattina con una solenne liturgia presieduta dal vescovo di Aachen mons.Heinrich Mussinghoff, alla presenza di molti esponenti delle diverse religioni, sono venuti forti messaggi per la pace e contro la guerra. Determinato in particolare il messaggio fatto pervenire dal papa nel quale Giovanni Paolo II denuncia le scarse risorse messe al servizio della pace e dello sviluppo dei popoli rispetto alle somme ingenti spese per gli armamenti. Chiaro anche l’invito e la determinazione dei vari esponenti religiosi presenti a operare per un’Europa solidale aperta al contributo culturale di tutti, senza dimenticare la memoria delle radici cristiane. ”Dio – ha detto efficacemente il vescovo di Aachen in apertura del meeting – non e’ cristiano, ortodosso, ebreo o musulmano o buddista. Dio e’ Dio per tutti”.


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