Cultura

Ue: Nielson, aiuti umanitari non nascondano fini militari

Lo ha detto Poul Nielson, commissario Ue per lo sviluppo e gli aiuti, intervenuto oggi a Bruxelles

di Redazione

Gli aiuti umanitari non devono essere usati come strumento politico e militare, ma hanno un valore etico: alleviare la sofferenza delle vittime dei disastri. Questa la posizione di Poul Nielson, commissario Ue per lo sviluppo e gli aiuti, intervenuto oggi a Bruxelles per celebrare il decimo anno della rete universitaria europea per l’assistenza umanitaria, il Noha. ”L’intervento umanitario che nasconde operazioni militari”, ha messo in guardia il commissario Ue, ”rappresenta un grande problema”. Ci sono ”ottime ragioni per definire i principi” che sono dietro gli aiuti, che devono ”conservare la loro reputazione”, non diventando ”ostaggio degli interessi politici o strategici”. Sono i principi etici, che – secondo Nielson – oggi ”bisogna ribadire” e, pertanto, si puo’ ”intraprendere una carriera nel campo degli aiuti umanitari”, dato si deve ”coltivare anche la parte” piu’ altruista dell’essere umano. L’Unione europea – ha notato Nielson – ”deve fare qualcosa nel mondo” e l’allargamento a dieci nuovi stati, che avverra’ il prossimo anno, ”estende anche l’ambito degli interventi possibili”. ”Purtroppo – ha aggiunto il commissario Ue – la consegna degli aiuti e’ vittima del caos” politico e militare che regna in determinati paesi, ad esempio in Liberia o in Sudan. Nielson ha affermato che ”in questi tipi di conflitto si muovono e crescono i terroristi”, mentre bisogna insegnare ”l’apertura verso gli altri e la tolleranza”, che impedirebbero persino fenomeni come quello dei bambini arruolati come soldati. In molti casi ”le parti in conflitto non riconoscono l’esistenza di principi condivisi universali e imparziali”. Non di rado chi combatte ”non sa molto della convenzione di Ginevra”, che prevede diritti per i prigionieri di guerra. Il programma del Noha, rete universitaria internazionale, tratta anche questi temi. E’ un master europeo in aiuti umanitari internazionali: nato dieci anni fa, e’ il frutto di una collaborazione tra sette universita’ dell’Unione europea (in Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Spagna, Svezia e Olanda). Il corso dura oltre un anno e prevede, tra l’altro, lezioni di geopolitica, gestione degli aiuti, legge e medicina.


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