Famiglia
Riva del Garda: L’altra Europa
Poco più di un migliaio i partecipanti ad oggi, si attendono gli arrivi per sabato. Intanto si parla di Europa e della sua Costituzione, un testo, quello attuale "senza luogo né tempo"
Riva del Garda (TN) ? Quale Costituzione europea? Quali sono le conseguenze di dieci anni di liberismo economico in Europa? E ancora: l?Europa e i flussi migratori; l?Europa e le nuove guerre. Insomma, il Controvertice no global organizzato a Riva del Garda, in occasione della riunione fra i ministri degli esteri dell?Unione Europea, risponde a tono, sul piano europeo.
Privatizzazioni, mercato delle armi, agricoltura, mondo del lavoro, migrazioni, ed ecologia, fra i temi principali, discussi e seguiti da non più di un migliaio di persone.
?Pochi in effetti, ma questo consente meno dispersione rispetto ad altri appuntamenti che ha organizzato il movimento? confessa Enrica di Attac. Ed è quello che pensano un po? tutti. Da un lato il rammarico di non essere numerosi come altre volte, ma dall?altro una struttura (in cui è ospitato il Controvertice) al di là di ogni necessità, tanto da spaesare e disperdere i partecipanti in gruppi da 40-50 persone massimo per ogni appuntamento.
Nel frattempo, sul lago, al centro della città, proseguono le operazioni di controllo da parte delle forze dell?ordine. Deviazioni, posti di blocco, ma sotto il sole estivo e il ritmo con cui affluiscono le persone, nessuna lamentela o incidente. Così, arrivano gli ultimi ritardatari dalla vicina Rovereto, chiedono indicazioni e raggiungono a piedi la Bàltera, ovvero la zona fiere di Riva del Garda dove ha sede il Controvertice.
Europa: Quale costituzione?
Al centro di tutto l?Europa dunque. E l?argomento più attuale: la sua Costituzione. Licenziata quest?ultima e, proprio Riva Del Garda ufficialmente posta sotto verifica per la prima volta da parte dei ministri degli esteri Ue, dalle posizioni dei singoli Paesi, della loro reale e concreta volontà di portare in porto il risultato in tempi brevi. Mentre sullo sfondo, lo scontro fra Romano Prodi, presidente della Commissione europea, da un lato e Gianfranco Fini e Valéry Giscard d?Estain dall?altro.
Dall?altra pare della città intanto, alla Bàltera, si guarda al Testo della Costituzione europea con estrema serietà. Sostanziale bocciatura del testo licenziato, così com?è, da parte del sindacato Cgil, che, per bocca di Titti di Salvo, lo giudica debole, incentrato sulla convinzione che una modello di sviluppo possa garantire qualità di vita. ?Non è così? ha continuato la di Salvo ?è semmai vero il contrario: solo una buona qualità della vita garantisce un modello di sviluppo sostenibile, ma allora noi, il movimento, di quale modello siamo portatori?? conclude e rilancia ?Dobbiamo considerare questo testo anzitutto una tappa verso un testo più ampio e diverso. Questo testo non è, e non può essere, definitivo?.
Sulla stessa linea Anumi D?Avossa, che in rappresentanza dei Disubbedienti rincara la dose ?No alla chiusura dei lavori costituendi adesso.? E, distanziandosi sensibilmente dalla posizione della Cgil, precisa ?il movimento deve esprimere un soggetto a sua volta promotore, insieme ad altri, della carta costitutiva dell?Europa. E? il movimento a rappresentare, infatti, più di ogni personalità che oggi ci lavora, l?evoluzione dalle vere origini europee: l?odio per tutti nazionalismi e per l?idea di Stato Nazione.?
Ma l?affondo, per quanto garbato nella forma, arriva da un?insospettabile e pacato Gianni Mattioli, ?Questa testo è senza luogo e senza tempo?, ha detto il cofondatore della rivista “Quale energia?” e deputato verde.
?Non c?è in questa Carta il senso drammatico di quanto sta accadendo oggi giorno. Non tiene in considerazione né il tempo storico in cui viviamo, né tanto meno il soggetto di cui, viceversa, vorrebbe essere l?atto costitutivo. Paradossalmente potrebbe essere scritta per chiunque, indipendentemente dalla proprie tradizioni storiche. Ma attenzione? avvisa Mattioli ?non è costruendo un?altra visione altrettanto astratta che si può sostituire questo testo. E da questa società complessa in cui viviamo che si deve disegnare una visione europea, cercando di mettere al centro i veri problemi: il diritto alla salute, il diritto all?ambiente, e non la ?tutela? dell?ambiente come scritta attualmente, il diritto all?abitare, all?acqua. Questa carta parla di libera competizione? ha concluso Mattioli ?ma non dice nulla a proposito di una equa distribuzione?.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.