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Giovani: “bevete troppo alcool, a rischio della vita”

L'allarme di Roberto Bertollini, direttore regionale dell'OMS per l'Europa: "Una morte ogni quattro fra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni e' da associare all'alcool"

di Redazione

‘Una morte ogni quattro fra i giovani europei tra i 15 e i 19 anni e’ da associare all’alcool, e spot televisivi come quello che vede in Italia Valentino Rossi brandire entusiasta una bottiglia di birra non fanno certo bene”. Lo ha sostenuto Roberto Bertollini, direttore regionale dell’OMS per l’Europa davanti agli esperti riuniti a Milano per elaborare proposte sugli ‘stili di vita salutari’ ai ministri della sanita’ dell’Ue. L’abuso di alcool, del resto, e’ uno dei punti che gli esperti hanno deciso, nella seconda giornata del convegno, di porre all’attenzione dei 28 ministri europei. Questi si riuniranno domani e dopodomani nella stessa sede milanese di Palazzo Marino, per esprimere un primo parere e dare agli esperti altre indicazioni per un documento definitivo che sara’ sottoposto ufficialmente alla loro attenzione il 2 dicembre prossimo. E nelle bozze in discussione oggi – dove si sottolinea che l’Europa e’ il continente dove e’ il consumo di alcool pro capite e’ il piu’ alto del mondo – l’abuso di alcool viene associato con un aumento della morbilita’ e della mortalita’ in una infinita serie di malattie, dalla cirrosi epatica, allo stesso alcoolismo, alle psicosi di origine alcolica, alle miopatie alcoliche, polinevriti, gastriti, apoplessia cerebrale e cancro. Indirettamente, inoltre, l’alcool determina violenze contro gli altri e contro se stessi, suicidi, crimini, problemi familiari, esclusioni sociali, incidenti stradali. Nell’ambito dell’Unione europea le malattie e i ferimenti attribuibili all’ alcool sono stimate situarsi tra l’8 e il 10%. Una porzione significativa, tra il 40 e il 60% – hanno affermato gli esperti – di tutte le morti come di tutti i ferimenti, intenzionali e fortuiti, e’ da attribuire all’abuso di alcool. Ma e’ fra i giovani che l’alcool miete piu’ vittime, come ha sottolineato in particolare Bertollini, secondo cui fra i giovani da 15 a 19 anni, una morte ogni 4 e’ da associare all’ abuso di alcool. ”Da tempo – ha spiegato poi il direttore dell’ OMS per l’Europa – le grandi industrie produttrici di bevande alcoliche, come pure quelle del tabacco, utilizzano testimonial, per rendere piu’ efficaci i loro messaggi, e scelgono personaggi famosi capaci di influenzare i giovani. Se questo non e’ piu’ consentito nel campo del tabacco, la cui pubblicita’ in molti Paesi e’ vietata dalla legge, lo si puo’ invece ancora fare per le bevande alcoliche”. Bertollini e’ stato negativamente colpito dallo spot di una nota marca di birra, che utilizza appunto Valentino Rossi come testimonial. ”E’ un ragazzo giovane – ha detto l’ esperto spiegando il suo pensiero ai giornalisti – campione di motociclismo, amato quindi da tanti altri giovani che lo prendono come esempio. E si presenta con una bottiglia di birra in mano, senza casco…”. Uno studio europeo citato da Bertollini sui giovani che frequentano gli autodromi in occasione delle gare di Formula uno, dove si pubblicizzano ancora il tabacco e le sigarette, ha messo in evidenza che tra essi la propensione al fumo aumenta del 30%. Secondo l’esperto la stessa cosa puo’ avvenire facendo la pubblicita’ a una bevanda alcolica come la birra. L’abuso di bevande alcoliche tra i giovani conosce da qualche tempo anche un diverso modello, sottolineato dagli stessi esperti europei: e’ il cosiddetto ‘binge drinking’, che si differenzia dal vizio del bere molto e spesso perche’ consiste nell’assunzione di grandi quantita’ di alcool in una sola serata, la classica sbronza. ”E’ una moda che si sta diffondendo da poco tempo – ha affermato Bertollini – riguarda giovani che, insieme ad altri nei pub o nelle discoteche, oppure anche da soli, si ubriacano il venerdi’ o il sabato sera”. In questo campo l’Italia non detiene record negativi. Al contrario: in uno studio fatto da esperti europei con la collaborazione dell’OMS (studio ESTAD), fra i giovani che si sono ubriacati 3 volte nei 30 giorni precedenti, il Bel Paese figura al penultimo posto, col 5% riferito ai maschi e il 2% riferito alle femmine, davanti alla Romania (ultima con 5% e 1%) e dietro la Grecia (4% e 3%). In questa classifica europea dei giovani che piu’ si ubriacano al primo posto c’e’ la Danimarca, con il 35% fra i maschi e il 25% tra le femmine, davanti all’Irlanda (27-25) e al Regno Unito (23-25).

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