Welfare

Carcere: donazione di detenuti a Fondazione Falcone

I detenuti del carcere di Rossano hanno consegnato il dono a Maria Falcone in rappresentanza della Fondazione intitolata a Giovanni e Francesca Falcone.

di Redazione

Una cifra modesta, più che altro simbolica, ma che ha un grande significato per ciò che rappresenta: è quella che i detenuti del carcere di Rossano hanno consegnato nelle mani di Maria Falcone in rappresentanza della Fondazione intitolata a Giovanni e Francesca Falcone. Una somma che è il frutto della vendita di 80 quadri realizzati dagli stessi detenuti durante un corso di pittura svoltosi nell’ inverno scorso. Le tele sono state esposte nel corso di una mostra sul tema “La riconciliazione è possibile” e messe in vendita (a prezzi variabili dai 20 ai 230 euro), da sabato scorso, nel Palazzo S.Bernardino, nel centro storico di Rossano, per iniziativa della direzione del carcere, del Comune e della Fidapa. Soltanto domani si conoscerà l’ esatto ammontare della vendita, ma oggi, nel corso della cerimonia svoltasi all’ interno dell’ istituto carcerario alla presenza del sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli, e del capo del Dipartimento dell’ Amministrazione penitenziaria, Giovanni Tinebra, nessuno ha fatto caso al fatto che nel piccolo scrigno bianco consegnato da un detenuto a Maria Falcone non c’ era materialmente il denaro. Tutti hanno compreso appieno, invece, l’ eccezionalità dell’ iniziativa, promossa dai detenuti di un carcere situato in un’ area della Calabria, come la Sibaritide, in cui il fenomeno mafioso è ben presente ed è testimoniato da una violenta faida in corso. “Il nostro augurio – ha detto il detenuto Giovanni Grosso, consegnando il piccolo scrigno a Maria Falcone – è che questo messaggio si estenda anche ad altre carceri del Paese”. Gesti e parole che hanno visibilmente commosso la sorella del giudice Falcone. “Ci sono momenti – ha detto Maria Falcone – in cui le emozioni devono prevalere sulle parole. E’ la prima volta che entro in un carcere e non posso nascondere la sensazione forte che ho provato. Così come forte è stata l’ emozione per un fatto così nuovo: che dei detenuti pensino alla fondazione Falcone per dare il contributo del loro lavoro artistico è una cosa che mi ha veramente emozionato. Sono una persona entusiasta e, nonostante tutto, ottimista. Nei giovani vedo la speranza di una democrazia veramente compiuta e di un rispetto della legalità che negli anni scorsi non c’ è stata e che invece va crescendo con tutto il lavoro che si fa nelle scuole. Perché non pensare allora alle carceri – si è chiesta Maria Falcone – come luogo di rinascita e di voglia di cambiamento? Vi guardo negli occhi – ha concluso Maria Falcone rivolgendosi ai detenuti – e vi dico grazie”. A Maria Falcone, i detenuti hanno anche voluto donare un quadro da loro realizzato, raffigurante uno scorcio di lago di montagna, che sarà esposto nella sede della fondazione, a Palermo. L’ importanza del messaggio rappresentato dall’ iniziativa dei detenuti del carcere di Rossano è stata sottolineata anche da Jole Santelli. “Già la prima tappa di questo percorso – ha sostenuto il sottosegretario – era stata molto bella, con l’ organizzazione del corso di pittura con il coinvolgimento delle autorità locali con le quali occorre instaurare, ovunque, un rapporto di collaborazione perché gli istituti penitenziari non possono essere un mondo a parte”. “Alla fine, poi – ha aggiunto il sottosegretario alla Giustizia – c’ è stata una sorpresa per tutti. Il gesto spontaneo di devolvere il ricavato ad un’ associazione antimafia in un territorio difficile come quello calabrese fatto da detenuti che provengono da questa matrice, credo sia il messaggio migliore di condanna e di speranza. Un messaggio importante che bisognerebbe recepire con massima soddisfazione. Sono orgogliosa di loro”. Ed è orgogliosa anche la direttrice del carcere, Angela Paravati. “E’ stata dei detenuti – ha detto – l’ idea di devolvere il ricavato della vendita dei quadri alla Fondazione Falcone. Volevano lanciare un messaggio alla società e cioé che non è tutto negativo quello che c’ è nel carcere e che loro stanno facendo un percorso volto a costruire una possibilità di ravvedimento”. Alla manifestazione svoltasi in carcere ne è seguita un’ altra nel Palazzo S.Bernardino, alla presenza del vescovo di Cassano allo Jonio, Domenico Graziani; dell’ assessore regionale alla cultura, Saverio Zavettieri, e del sindaco di Rossano, Orazio Longo.


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