Mondo

Le aziende che chiudono nella Cina del boom

Sono quelle statali, in cui lavorano 50 milioni di cinesi. Un evento che potrebbe avere conseguenze sociali incontrollabili

di Gabriella Meroni

Oltre 2.000 aziende statali della Cina dichiareranno bancarotta nei prossimi cinque anni. Lo riferisce oggi il quotidiano ‘China Daily’. La maggior parte di queste imprese registrano perdite da lungo tempo, sono state mal gestite e soffrono obsolescenza dal punto di vista tecnologico. Il problema delle imprese statali, con oltre 50 milioni di dipendenti, è uno dei più difficili da risolvere per il governo di Pechino, perché rischia di scatenare un malcontento sociale incontrollabile. “La politica che autorizza le imprese che sono in perdita di dichiarare bancarotta deteriorerà la situazione della disoccupazione in Cina”, ha detto un funzionario del governo citato dal quotidiano. L’istituto della bancarotta è stato introdotto in Cina dal 1994, la riforma delle imprese statali era cominciato dal 1995;l’obiettivo è quello di contenere sensibilmente il numero delle aziende statali, dal 1995 al 2002, circa 8.000 imprese statali sono dichiarati in bancarotta. Negli ultimi cinque anni almeno 21 milioni di operai sono stati licenziati dalle imprese statali. Secondo la Commissione dell’amministrazione e supervisione per assestare le imprese statali, attualmente ci sono ancora 159.000 imprese statali o industrie e company commerciali controllate dallo Stato.


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