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USA: Linus For Gov!

Linus Torvalds, creatore del famoso sistema operativo Linux, ha annunciato si candiderà per il posto di Governatore della California. Perplessità fra gli utenti e qualche entusiasta

di Giulio Leben

L’annuncio, di cui ha dato notizia Newsforge [Linus Torvalds enters race for California Governor, 31 agosto, 2003, ore 09:07, di David “cdlu” Graham], ricorda vagamente, almeno nelle modalità, lo stesso che più di dieci anni diede inizio all’avventura di Linux e della sua comunità. Linus Torvalds avrebbe infatti deciso (ma il condizionale è d’obbligo: vista la rubrica “Humor” da cui proviene), di annunciare la sua candidatura al posto di Governatore della California mandando una email alla Linux Kernel Mailing List (lkml). Affermando che nessuno dei 135 candidati attuali potrebbero garantire un reale cambiamento e migliorare l’economia dello stato più ricco e repubblikano degli Stati Uniti d’America. Ma lui, Linus Torvalds, ha un’idea. Could you repeat, please? Così, al di là della strategia politica tout-court, Torvalds promette di aprire a tutti coloro che intendono contribuire al governo dello Stato; proposte che selezionerà in base alla loro applicabilità pratica e al merito. “In questo modo,” si legge su Newsforge “ogni cittadino della California avrà un governo accessibile. Lavoreremo insieme per sviluppare e mantenere un governo capace di stare al passo coi tempi e che ha sempre voglia di sperimentare cose nuove.” Le prime reazioni L’attuale Governatore Gray Davis – aggiunge Newsforge – sentito dell’annucio in tarda mattinata, sembra abbia confessato a un suo consigliere che tanto, Linus, non ha speranza di vincere le elezioni. Avrebbe aggiunto, secondo le indiscrezioni raccolte da un reporter, che governi i proprietari sono sempre stati meglio dei governi aperti. “Nessun governo che segue i cambiamenti proposti dal cittadino medio ha mai avuto successo” avrebbe detto. “I progetti politici devono essere elaborati al proprio interno e venduti al pubblico quando sono pronti. Discussioni pubbliche sulla politica pubblica sono una mera illusione. Il governo fa le leggi e le persone sono tenute a rispettarle, indipendentemente che queste piacciano o no.” I finanziamenti della campagna Ma Torvalds sa che non può vincere le elezioni senza un supporto finaziario. Per questo, prima di fare l’annuncio si è preoccupato di raccogliere e avrebbe già raccolto 3 milioni di dollari per la campagna, grazie al supporto di alcune società produttrici di Linux e ditte open source, con cui è rimasto in contatto nelle ultime settimane. Bug #1 Uno dei primi ostacoli per la campagna di Linus Torvalds è che il periodo per depositare la propria condidatura è terminato. Così Torvalds spera di poter aggirare il problma incoraggiando i tanti entusiasti per la libertà e la filosofia open source di scrivere il suo nome sulle schede al ballottaggio. “Le leggi della California permettono infatti il write-in ballots” ha scritto. “Usiamo le leggi per quello che ci possono essere utili.” E allora via: grazie alle decine di migliaia di sviluppatori di Linux e i milioni di utenti Linux in giro per il mondo decisi ad aiutarlo nella campagna, Torvalds si dice ottimista e di poter vincere queste elezioni. “La California sarà una società aperta e un meraviglioso luogo dove vivere grazie al mio governo”. Certo, certo 🙂 Cosa dice la comunità Linux? E’ certo invece che i primi commenti all’annuncio non sembrano quelli di una comunità davvero entusiasta (forse perché il gioco non sembra divertire, o potrebbe essere troppo verosimile?); fra chi rimprovera a Linus Torvalds di avere delle idee comunisticheggianti, rivelando così piu’ della natura maccartiana della California che altro; chi giudica la manovra una provocazione, o ancora una mossa di IBM stessa (azienda che da ormai qualche anno promuove soluzioni basate su Linux); e chi ancora ironizza laconico su Linux e Linus scrivendo “Cioè? Vuol dire che avremmo allora cinque diversi programmi per ogni stato, le cui chiavi di accesso saranno inaccessibili perché gestite da uno che per hoppy lavora di tanto in tanto nel suo tempo libero?”; comunque sia, sta di fatto che il primo responso non sembra essere stato entusiasmante, neanche per uno scherzo. Morale della faccenda Che sia o no infine una provocazione, una boutade, tanto per vedere cosa succede nel caso in cui, un pesce d’aprile fuori stagione (ricordate Yellow Hat?)… poco importa. Rimane a suo modo significativo, e “sfizioso” pensarlo: sarebbe davvero una rivoluzione per lo Stato in cui vigila e governa in realtà Hollywood, il maggiore nemico della General Public License, a due passi da Mr. Gates, al secolo Microsoft (che ha sede a Redmond nel Washington State). Insomma, curiosità per curiosità, fandonia o facezia o cosa seria che sia, staremo a vedere. Ci prova l’austriaco e repubblikano Arnold Schwarzenegger [www.joinarnold.com] a governare la California, perché non dovrebbe poterci pensare anche il “nerd” finlandese Linus Torvalds che ha creato Linux “just for fun”? Siamo pronti a tutto. Non ci stupisce più, quasi, nulla. E se magari alle elezioni qualche migliaio di schede avesse il nome di Linus per davvero? Giusto un’ipotesi, un gioco, pour parler. Ci mancherebbe.


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