Non profit

La solidarietà è per tutti

I consigli di un lettore su come rendere "Vita" un servizio migliore.

di Riccardo Bonacina

Carissima Vita, mi chiamo Enrico , ho 40 anni. è una bella cosa che esista un settimanale dedicato alla solidarietà e al volontariato. Per caso ho visto un numero recente di Vita. Le parti belle sono , ad esempio , quelle in cui intervistate le Veline. Quando si parla di impegno sociale con leggerezza, l?efficacia è molta. Altre parti del giornale sono invece troppo tecniche o troppo pesanti. Secondo me dovreste fare un giornale più popolare, non quasi per addetti ai lavori , come è ora. Ed anche con un prezzo simile a quello di un quotidiano. Se foste più leggeri , vendereste molte più copie , credo il doppio. La funzione sociale che svolgete , già adesso positiva, sarebbe invece molto più che raddoppiata. Perchè arrivereste nelle case di persone povere o con poca cultura.La solidarietà non deve essere un argomento di élite. Un hobby da ricchi signori. Deve coinvolgere il numero più alto possibile di persone. Se fossi il capo del governo , vi darei un sussidio sociale molto alto, ma, parimenti, vi obbligherei a dimezzare , almeno , il prezzo di copertina. Oltre a consigliarvi caldamente un taglio più popolare. Tanti cordiali saluti.

Enrico Cornaggia – Lodi

Carissimo Enrico, grazie per la tua bella lettera e anche per i tuoi consigli. Non sei il primo a dirci che dovremmo fare un giornale più ?leggero?, sia come approccio che come numero di pagine. Un giornale, quindi, più leggero anche nel prezzo, anche se, come spesso ripeto, per i nostri abbonati il magazine costa solo 1,5 euro la settimana. Ci penseremo, non finiamo mai di ragionare su come rendere un servizio migliore e più efficace alla cultura della solidarietà e della responsabilità nel nostro Paese. E non finiamo mai di imparare dai nostri lettori. Per ora, essendo irrealistici, e sinceramente non graditi, i sussidi governativi (chiunque governi), cerchiamo di confezionare un settimanale che sappia interessare sia gli ?addetti ai lavori?, che nella gran parte dei casi non sono un élite colta e ricca, ma cooperatori e cooperanti, addetti alla vita e all?organizzazione delle associazioni e dei gruppi sul territorio, sia chi come te ci approccia per la prima volta ed è più interessato dal racconto di un aspetto inedito della vita delle Veline che dell?aggiornamento sulle leggi sociali o sul fisco. Insomma, cerchiamo di aggregare più lettori possibili nella speranza che gli stili di vita degli italiani diventino sempre più solidali e responsabili

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