Cultura

Pensioni, ecco i nuovi importi

Il ministero dell’Interno ha diffuso, con la pubblicazione del decreto 5 febbraio ’98 sulla Gazzetta ufficiale del 17 febbraio scorso, serie generale n. 39, gli importi delle pensioni, degli assegni e

di Redazione

Non bisogna guadagnare più di 22.846.235 lire l?anno per avere diritto alla pensione spettante ai ciechi civili assoluti, ai ciechi civili parziali, ai mutilati e invalidi civili totali e ai sordomuti. Un reddito inferiore a 5.169.450 lire, invece, permette di ricevere l?assegno mensile spettante ai mutilati e invalidi civili parziali e all?indennità di frequenza per i minori invalidi civili. L?assegno a vita per i ciechi civili decimisti (conservano un visus di un grado) presuppone, infine, un reddito inferiore a 10.983.760 lire. Questi i limiti stabiliti dal decreto 5 febbraio 1998 del ministero dell?Interno, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 17 febbraio scorso, sulla determinazione per l?anno ?98 degli importi delle pensioni, degli assegni e delle indennità a favore dei mutilati e invalidi civili, ciechi civili e sordomuti, nonché dei limiti di reddito prescritti per la concessione di queste provvidenze. Il decreto stabilisce quindi un?indennità di accompagnamento di lire 1.093.100 al mese per i ciechi civili assoluti e di 783.190 lire per gli invalidi civili totali. L?indennità di comunicazione per i sordomuti sarà di 318.660 lire e quella speciale per i ciechi ventesimisti (conservano un visus di mezzo grado) di 90.915 lire.
La pensione per i ciechi civili assoluti sarà di 420.080 lire, la pensione di inabilità per gli invalidi civili totali, l?assegno mensile per gli invalidi civili parziali, l?indennità mensile di frequenza per i minori invalidi civili, la pensione per i sordomuti, i ciechi civili assoluti ricoverati e ventesimisti saranno di 388.460 lire. Per concludere l?assegno a vita per i ciechi civili ventesimisti ammonterà a 288.240 lire.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.