Volontariato

Armi all’Africa?

2002, i loschi traffici italiani.

di Gabriella Meroni

Armi italiane vendute nei Paesi africani? Il dubbio è lecito, anche se si tratta non di vendite dirette, ma di armamenti arrivati tramite triangolazioni commerciali. Il sospetto viene leggendo la relazione al Parlamento sull?export dei nostri armamenti riferito al 2002, anno in cui il nostro governo ha autorizzato esportazioni di armi per oltre 920 milioni di euro, con un incremento del 6,6 per cento rispetto al 2001. Dove finiscono dunque le armi italiane? Un po? in tutto il mondo. 506 milioni di euro sono andati verso Paesi Nato, ma a sorpresa ben il 55 per cento di queste armi sono finite a Paesi come Repubblica Ceca, Ungheria e Turchia, dove i controlli sul commercio delle armi sono ancora insufficienti. Altri ottimi clienti italiani sono Polonia, Bulgaria e Romania, tra i maggiori fornitori di armi all?Africa (la Bulgaria proprio nel 2002 fece arrivare illegalmente armi in Sudan, la Slovacchia nel 2000 in Liberia). Il made in Italy va forte in molti Paesi dell?area mediorentale, primo tra tutti il Kuwait (77 milioni di euro di armi vendute), ma anche la Siria (per gli Stati Uniti uno stato canaglia) che ha acquistato dall?Italia armi per 12,5 milioni di euro. Comprano italiano anche Arabia Saudita (29 milioni di euro) e Algeria (17,7).


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