Mondo

Caffo: consigli per i genitori. Investite tempo

"L’età avanzata non significa esperienza" avverte il neuropsichiatra. "Fatevi aiutare da un esperto".

di Benedetta Verrini

“C?è un aspetto fondamentale da tener presente: la capacità genitoriale non si acquisisce con il tempo, ma con l?esperienza”. Per il professor Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile e presidente di Telefono Azzurro, l?adozione di minori da parte di coppie mature è un tema complesso, da valutare caso per caso. Vita: Professore, le coppie italiane ormai negli «anta» pronte ad accogliere bambini aumentano. Ernesto Caffo: è vero. Se la rigidità del sistema, in passato, bloccava l?adozione per tante coppie, oggi che le maglie legislative si sono allargate diventa importante valutare singolarmente ogni situazione. Non è che uno è più capace di fare il genitore perché è più anziano: con un bambino (e a maggior ragione un bambino che esce da una situazione di abbandono e di deprivazione affettiva) è necessario mettersi in gioco con un grande impegno mentale, educativo, di ascolto e di cura. Se il bambino è molto piccolo, inoltre, ha tempi di crescita e di apprendimento rapidissimi. Per la buona riuscita e la tenuta del rapporto con il figlio, è necessario che i genitori abbiano tempo. Vita: In che senso? Caffo: Nel caso dell?adozione, per i genitori non c?è stata l?attesa «mentale» del bambino. L?attesa legale sì, certo, e a volte anche molto lunga ed esasperante. Quel figlio tanto desiderato, che poi si materializza in casa con il suo bagaglio di abitudini, aspettative e traumi da superare, ha bisogno di un lungo tempo per l?inserimento nel nuovo contesto familiare. Se i genitori, magari ultraquarantenni, sono alla loro ?prima volta?, senz?altro è una grande sfida. Vita: Come affrontarla nel modo giusto? Caffo: Tenendo presente che un bambino adottato porta su di sé tante cicatrici, a volte invisibili, che si rivelano attraverso comportamenti differenti: aggressività o isolamento, difficoltà relazionali. Credo sia importante dire che in questi casi un supporto professionale non guasta. Troppo spesso le coppie hanno paura di chiedere aiuto, di rivolgersi ad esperti, per il timore che l?adozione possa essere messa in discussione. C?è ancora pochissima attenzione per quello che succede dopo il ?passaggio di consegne? tra tribunale, servizi sociali e la famiglia. E invece è un momento delicatissimo, in cui la coppia e il bambino hanno più che mai bisogno di sostegno. Vita: No all?isolamento della famiglia, insomma. Caffo: Esattamente. In particolare per le coppie più mature, che hanno accolto bambini grandicelli, il sostegno della comunità è fondamentale. Non solo per la riuscita dell?adozione e il buon inserimento del bambino, ma per la stessa «tenuta» del rapporto di coppia. Immaginate una situazione abbastanza classica: dopo l?adozione, il padre ritorna immediatamente al suo lavoro e lascia la moglie sola a casa con un figlio ancora tutto da conoscere e crescere. è chiaro che, in mancanza di una rete di affetti e relazioni più vasta, l?isolamento diventa un fattore molto critico.


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