Non profit
Giovani lucani cercasi
Dalla collaborazione tra Ig e Regione Basilicata nasce una nuova realtà: la Società Lucana. Capitale 200 milioni e un progetto ambizioso: sostenere la nascita di aziende gestite da giovani.
Spostarsi in periferia per rispondere alle esigenze del territorio. Decentrare non è solo una teoria, ma qualcosa che inizia a muovere i primi passi. E il primo campo nel quale il centralismo romano fa un passo indietro è quello dell?imprenditorialità giovanile che in dieci anni ha portato all?avviamento di 800 imprese, con un finanziamento di oltre 2 mila miliardi. E il decentramento parte dal Sud. La Ig Spa, la società per l?imprenditoria giovanile, ha contattato tutte le regioni e la prima a rispondere a questa esigenza di localizzazione è stata la Basilicata, grazie anche all?impegno dall?assessore regionale Sabino Altobello. Una regione che ha al suo attivo anche un record: il 100 per cento delle imprese create negli ultimi sei anni sono attive. Dal primo febbraio la Società Lucana per l?imprenditorialità giovanile è la prima società regionale a prendere il via. Un capitale di 200 milioni di lire con due soci: l?Ig Spa (che detiene il 51 per cento) e la Regione Basilicata. «È certo un modo per ?territorializzare? le attività svolte dall?Ig nazionale», dice Temistocle Pacifico direttore della neonata Lucana Spa «La Basilicata è la capofila, a breve partiranno altre realtà sul territorio. L?idea base è quella di gestire e attuare le leggi stando vicino alla cultura locale, a un territorio specifico».
Dal primo febbraio i residenti in Basilicata che vorranno usufruire delle leggi 95 (più nota come 44/86), della 236/93 e della 608/96 (il prestito d?Onore) non dovranno più recarsi a Roma e rivolgersi all?Ig, ma si fermeranno a Potenza, dove vengono trasferite le attività dell?Ig. La Lucana Spa si occuperà dell?attuazione della Legge regionale 1 1998 (ex legge regionale 32) che è la normativa regionale che regola la creazione di imprese da parte dei giovani, la legge tra l?altro che ha dato la possibilità di realizzare questo primo decentramento. Una particolarità della legge regionale 1/98 è quella di consentire la creazione di imprese sociali (non previste dalle normative nazionali), un?altra differenza con le leggi nazionali è nel limite dell?investimento previsto che fissa un tetto a 500 milioni. «Il trasferimento delle attività comporta un passaggio da attuarsi nel tempo», spiega il direttore Pacifico, «tra le prime attività vi è la promozione stessa del servizio, andando a spiegare le opportunità che esistono ai giovani. Poi dal primo febbraio sarà attivo il front office, il servizio orientamento e l?accompagnamento alla progettazione. In pratica i giovani che si presentano da noi vengono aiutati nella realizzazione del piano di fattibilità: un passo indispensabile per l?ottenimento dei finanziamenti». Inoltre, il lungo iter che porta all?ammissibilità o meno dell?idea impresa e che consente di definire l?accoglibilità, per la parte dell?istruttoria verrà svolto a Potenza. «Tutte le fasi dall?erogazione dei contributi al rapporto con l?utenza verranno svolte qui proprio per raggiungere uno dei principali obiettivi che ci siamo posti: crescere in efficacia ed efficienza».
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.