Non profit

Mirella, per esempio

Minori dimenticati. Una storia dalla Calabria

di Redazione

Ho visto con molto interesse il vostro servizio ?Bambini salvati o rubati??. A questo proposito vi voglio raccontare una storia molto istruttiva. All?età di otto anni, Mirella, cresciuta in una famiglia fortemente problematica, viene abusata dal padre, il quale viene arrestato e condannato. Rinchiusa in un Istituto di Reggio Calabria vi rimase per dieci lunghissimi anni, letteralmente dimenticata dai servizi e dalle istituzioni che dovevano tutelarla. Né la magistratura minorile, né i servizi competenti sul territorio ottemperano al loro mandato di protezione della minore. Mirella viene abbandonata a se stessa, né tantomeno si cerca di intervenire sulla famiglia che vive in una situazione di degrado e preparare così il suo futuro rientro a casa. Al compimento esatto del suo diciottesimo anno di vita, Mirella viene ?ritirata? dal padre e dimessa dall?istituto. Torna in famiglia e viene nuovamente abusata dal genitore. Davanti al giudice che l?interroga, l?uomo ammette la sua ?malattia? e prima di essere nuovamente condotto in carcere chiede di essere aiutato e curato. Ora Mirella è una ragazza allo sbando, presenta gravi disturbi della personalità, è molto fragile, se non avrà attenzione, accoglienza, risposte ai suoi problemi, rischia di perdersi per sempre. La triste storia di Mirella non è un fatto isolato ed eccezionale. È più o meno la storia di quasi tutti i minori abusati e maltrattati della nostra regione, la Calabria. Minori che subiscono una doppia violenza: prima l?abuso, poi l?abbandono per anni e anni in istituti assistenziali in attesa di compiere i diciott?anni ed essere restituiti a quelle famiglie che poi li maltrattano. È inaccettabile che gli Enti locali, le Asl, permettano che queste violazioni continuino ad avvenire, che la magistratura minorile non intervenga nemmeno per togliere la patria potestà e nominare un tutore, per disporre eventuali affido o adozioni. In particolare i giudici tutelari – che per legge dovrebbero vigilare sugli istituti di assistenza e conoscere la situazione di abbandono dei minori – perchè non lo fanno? Con amarezza e rabbia bisogna prendere atto che in questa regione, non solo manca un?azione efficace di prevenzione dell?abuso sui minori, ma nemmeno si riesce, laddove si verifica, a garantire ai bambini violati qualcosa di meglio che un ricovero in istituto. Mario Nasone, presidente Agape, Reggio Calabria


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